
Entella la prima regina. Lucchese a due facce tra impresa e vergogna
Alla fine ha fatto il vuoto. Complice sì la Ternana, che ha cercato in tutti i modi di rendersi faticosa la vita, ma l’Entella è la prima regina del campionato di Serie C e torna a rivedere le stelle. È la vittoria, su tutte, della solidità. La formazione di Chiavari ha tanta qualità, per carità, ma singoli alla mano ne avrebbe meno forse della Ternana e a inizio stagione si sarebbe detto anche di un paio di altre che si sono perse per strada. Ha portato la casa l’obiettivo fondando il proprio campionato su parole abusate: resilienza, programmazione, sostenibilità. È il manifesto di quello che serve al campionato di Serie C, a partire ovviamente da una proprietà solida che è la base per poter fare bene.
A proposito di proprietà, a Lucca è successo e continua a succedere un po’ di tutto. I giorni si avvicendano, le dichiarazioni si moltiplicano, si ipotizzano i soliti accordi improbabili di cui sono piene le cronache. In giro per la Serie C, in questi casi, rivediamo spesso volti noti ed è il problema di fondo: ad aggirarsi nelle situazioni delicate sono, gira che ti rigira, sempre i soliti noti. Mediaticamente schedati, ma per il resto liberissimi di agire e alla fine fanfaniamente in grado di riesserci ogni volta. È un confine sottile su cui la Federcalcio dovrebbe - e vorrebbe, ma è complicato - muoversi: non si può impedire a qualcuno di comprare una società anche se non ha la possibilità di tenerla in Serie C, o se ha dei “precedenti” sportivi (ma non altro) poco felici. Però il problema resta, e oggi non siamo qui a ricordare che la riforma è sempre lì, dietro l’angolo ma mai arrivata, nonostante sette anni in continuità. Almeno finora.
Intanto, la Lucchese vince, ma gli stipendi non ci sono. È la doppia faccia della storia calcistica del club toscano in questa stagione, come di altre che inseguono la salvezza in queste difficoltà di sopravvivenza economica. Da un lato, ai calciatori va l’onore di provarci anche senza quello che dovrebbe essere normale ricevere. Dall’altro, alle avversarie viene normale chiedersi: ma valgono le stesse regole? Infine, si torna a tutti gli altri dipendenti, mica solo ai calciatori: della Lucchese, ma anche a chi lavorava a Taranto e Torre del Greco, e ora non lo fa. E non va dimenticata.







