Trapani-Torrente, Antonini sbaglia i modi e non solo

Post partita particolarmente infuocato in casa Trapani. I granata hanno perso per 2-1 a Cava dei Tirreni in virtù delle reti di Fella e Loreto che hanno ribaltato l'iniziale 0-1 di Carriero, una beffa al 90' che ha complicato tremendamente i piani dei siciliani che si allontanano forse definitivamente dalla zona playoff. Come spesso accaduto, le esternazioni social del presidente Valerio Antonini hanno fatto più scalpore rispetto all'evento agonistico. Non solo per la bocciatura pubblica da parte dell'allenatore Vincenzo Torrente (invitato a dimettersi, si va verso un braccio di ferro e un inevitabile esonero), ma anche per le parole non certo tenerissime nei confronti di Daniele Liotti.
L'esperto calciatore si è fatto espellere per un fallo di reazione lasciando in dieci la sua squadra, un gesto certamente evitabile che costerà una squalifica e, forse, anche un provvedimento disciplinare da parte del club. Tuttavia stiamo parlando di un professionista esemplare e che, nella sua carriera, si è sempre distinto per correttezza, attaccamento alla maglia e rispetto delle regole.

Pur senza voler sottovalutare l'accaduto, sarebbe opportuno che le società tutelino - almeno pubblicamente - i propri tesserati evitando di esporli eccessivamente alla "gogna" mediatica che certo non merita un calciatore del suo livello. Tornando all'attacco pubblico allo staff tecnico, il presidente Antonini attacca Torrente dimenticando che i contratti si firmano in due e che ci sono sempre accordi da rispettare. Se un allenatore non piace è sufficiente esonerarlo, le critiche a mezzo social non valgono e al massimo ledono la professionalità di chi è nel mondo del calcio da decenni.