
Top & Flop di Lumezzane-Renate
0-2, un gol per tempo che certifica meglio due impressioni che, al fischio finale, diventano dati reali. Il Renate è definitivamente uscito dalla crisi di inizio primavera (quarto risultato utile, dieci punti conquistati su dodici disponibili). Un nuovo modulo con (parzialmente nuovi) giocatori rispolverati sta costituendo la soluzione ai problemi di febbraio. Che sia stato un cambiamento dettato dalle contingenze poco importa, intanto è un Renate fresco, volitivo, pieno di idee e con giocatori che si divertono: uno scenario impensabile fino a un mese fa. Destro di Spedalieri nel primo tempo e conclusione di Mazzaroppi a freddare Toniolo a tempo ormai scaduto: quando si vince sono tanti i giocatori a prendersi soddisfazioni anche personali. L'altra impressione che, nelle prossime settimane, non deve prendere i contorni di una sentenza è l'involuzione del Lumezzane. Quando non si riesce a trovare qualcuno che realmente "si salva" non è un buon segno. I rossoblu sembrano essere finiti nelle sabbie mobili. E allora, come uscirne? Muoversi il meno possibile, eppure muoversi.
Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questo pomeriggio allo stadio "Tullio Saleri" di Lumezzane.
TOP:
Pochissimo. Un discreto approccio alla gara (Lumezzane): qui ci imponiamo poche righe, poche stringate righe. Perché il Lumezzane di oggi è finito sostanzialmente a metà del primo tempo, poi ha dato traccia di sè nei primissimi minuti della ripresa però quello visto in campo è davvero troppo poco. Sembrava che Iori, il meno peggio dei tre davanti, avesse in mano il bastone dell'imprevedibilità, ma pure il trequartista monzese si è poi adattato al livello generale della squadra firmando una prestazione in cui sufficienze non sono contemplate. Quando manca serenità i limiti emergono in tutta la loro gravità, forse anche oltremisura rispetto a quello che è il reale peso dei problemi da risolvere. Dunque, si riparte dalla testa, dal fattore mentale. E' sempre lì il motore di tutto. Del bello e del brutto. UNA SQUADRA CHE DOVREBBE STARE NELLA PARTE SINISTRA DELLA CLASSIFICA. E INVECE...
Mastromonaco-Eleuteri-Spedalieri (Renate): come cambia il tempo nei cieli della Terza Serie! Un mese fa stavamo quasi celebrando il De Profundis per la squadra di Foschi, ora bisogna prendere il numerino come al reparto salumeria per stare in questa parte della nostra rubrica "Top&Flop". Davvero ci sarebbe un elenco. E, in fondo, il dilemma di sempre: è il rendimento dei singoli a fare il rendimento globale, o è il rendimento della squadra ad alzare le valutazioni dei singoli? Perché, ad esempio, stanno crescendo anche le valutazioni per coloro che, negli ultimi tempi, facevano un po' fatica. Ad ogni modo e al di là delle motivazioni intrinseche, alcuni dati visibili anche ai neofiti. Mastromonaco è stato un acquisto davvero azzeccato. Ok, in qualche modo c'è di mezzo anche la crisi del Taranto che ha evidentemente accellerato il trasferimento, ma davvero era da tempo che il Renate non aveva un produttore di cross così efficace, in quantità e in qualità. Oggi stesso rendimento anche sulla corsia mancina (Ghezzi squalificato), una corsia che ha avuto un solo padrone, fino alla sua uscita che sa di giusto riconoscimento.Eleuteri confeziona il cross che porta poi al gol Spedalieri: dopo il gol al Caldiero Terme, altra prestazione di sostanza e polmoni nuovamente sputati a bordo campo solo ed esclusivamente per la causa. Infine Spedalieri: il suo rendimento costante su alti livelli, senza praticamente mai un passaggio a vuoto, sta rendendo le sue pagelle quasi scontate fino al "dovute". Approfittiamo allora di questa realizzazione per sottolineare ancora una volta il concetto: questo ragazzo avrà un futuro. UN TRENO LANCIATO
FLOP:
Mancanza di aggressività, idee confuse nell'ultimo passaggio (Lumezzane): solo Franzini e il suo staff, probabilmente, hanno idea di dove mettere mano a questa situazione ormai acclarata in tutta la sua gravità. E meno male che fieno in cascina (espressione cara in quel della Brianza, dove un punto conquistato è sempre fieno in cascina) ne è stato accumulato nel corso del girone di andata perché un Lumezzane ora ancora più indietro in classifica avrebbe seri problemi di competitività. Perché non è il livello tecnico a mancare ma è l'ardore, la grinta, la volontà di reagire ad un mese (ormai due!) schifoso. E a marzo contano più questi fattori, piuttosto che il tasso tecnico di una rosa che, per una tranquilla salvezza, è senza dubbio adeguata. SEmpre secondi sulla palla, e questo è un primo serio problema. E poi tanta confusione negli ultimi metri. Sostanzialmente è un Lumezzane che in area avversaria ci arriva anche, ma poi sembra quasi essere vittima delle proprie insicurezze e quindi attende, perde l'attimo, sceglie tra le due ipotesi quella più complicata. Lì, negli ultimi metri, si vede proprio la mancanza di serenità che queste settimane hanno spinto i ragazzi di Franzini in un circolo vizioso. L'allenatore di Vernasca le sta provando tutte, anche cambiando modulo. Ma questa chiave, maledetta chiave, dove si è cacciata? IL CAMPIONATO E' UN RETICOLO DI VICOLI CIECHI
No, oggi no (Renate): in questa stagione di alti e bassi, di fasi entusiasmanti e altre deprimenti, le parole critiche si sono misurate in chilometri. Dunque, quando non serve non bisogna trovare il pelo nell'uovo per forza. E' un Renate che davvero è piaciuto, sia per come ha interpretato i diversi momenti della gara, sia perché sta dando modo a tanti elementi di sviluppare al meglio quelle che sono le peculiarità individuali. L'impressione è che andando in vantaggio poi tatticamente la sfida si fa relativamente più semplice, perché con due corsie così performanti e due trequartisti che dimostrano di vedere bene la porta le soluzioni offensive si sono improvvisamente moltiplicate. E così uomini come Calì e Delcarro, certezze della rosa nerazzurra ma pur sempre "dodicesimi uomini" fino a un mese fa, stanno in questo momento facendo la differenza soprattutto da un punto di vista tattico. Buona aggressività e concentrazione dall'inizio alla fine completano la ricetta. Non più della trattoria sottocasa. Una ricetta di alta ristorazione. UN RISULTATO MAI IN DISCUSSIONE







