Top & Flop di Benevento-Sorrento

Non si scioglie l'incantesimo del Benevento, nel derby campano contro il Sorrento giocato questo pomeriggio al "Ciro Vigorito" arriva l'ennesimo pareggio, ancora 1-1 nella 29^ giornata del girone C di terza serie lasciando irrisolti tutti i problemi della "Strega". Ai giallorossi non si può imputare voglia e volontà, la squadra ci ha provato palesando poco ordine e pulizia nella manovra risultata frammentaria e troppo episodica. Il Sorrento con grande ordine e applicazione si è difeso, concretizzando l'unica occasione costruita durante la partita portando a casa un pareggio meritato. In cronaca Michele Pazienza deve fronteggiare le assenze di Pinato, Ferrara, Agazzi, Nardo e Meccariello per problemi fisici. Conferma il 4-3-3 inserendo Berra e Capellini al centro della difesa con Viscardi e Tosca a completare il reparto davanti a Nunziante. In cabina di regia Prisco Affiancato da Talia e Simonetti a supporto del tridente composto da Lamesta e Lanini dietro Perlingieri. Sull'altra sponda Giovanni Ferraro non potrà disporre dell'ex Bolsius, oltre a Polidori, Lops, Scala, Guadagni e Carillo. Nello speculare 4-3-3 sceglie Blondett e Fusco al centro della difesa con Vitiello e Panico a presidiare le fasce nella linea difensiva a protezione di Del Sorbo. Palella in mezzo supportato da Cangianiello e Cuccurullo, in attacco Musso affiancato da Guarracino e Rossetti. I padroni di casa esercitano un forcing continuo fin dalle prime battute, andando vicino al gol con Perlingieri al 3'. L'attaccante si libera del suo marcatore ma il suo destro viene respinto dal palo. Nuova tegola per il tecnico Ferrero che deve fare a meno di Rossetti, al suo posto spazio a Riccardi. Questo cambio conservativo complica la vita al Benevento che fatica moltissimo in costruzione. Sul finire del tempo altre due occasioni per i padroni di casa, prima Lanini da ottima posizione calcia alto al 37', poi al 43' Talia su assist di Lamesta obbliga Del Sorbo alla respinta in angolo. Dopo l'intervallo triplo cambio per gli ospiti: Matera, Colangiuli e Biagetti per Palella, Guarracino e Riccardi mentre nel Benevento Starita per Perlingieri. I padroni di casa premono con insistenza ma si intestardiscono nella soluzione Lamesta, spesso raddoppiato dagli avversari. Poco prima della mezz'ora arriva il vantaggio del Sorrento. Matera scodella il pallone in area sugli sviluppi del secondo angolo trovando la deviazione vincente di Biagetti. La reazione del Benevento frutta il pareggio sette minuti dopo: Acampora pesca Lanini alle spalle della retroguardia del Sorrento, il suo passaggio serve starita che riequilibra la partita. Il finale vede i giallorossi spingere in maniera continuativa scontrandosi però con il muro difensivo avversario. Ecco i migliori e i peggiori del confronto.

TOP

Ernesto Starita (Benevento): una scossa di adrenalina quella che scuote la "Strega" quasi anestetizzata, questo è quello che produce il suo ingresso in campo dopo l'intervallo. Un paio di giocate interessanti, e la sensazione di poter interrompere il grigiore che aveva caratterizzato la partita fino a quel momento. Firma il pareggio facendosi trovare al posto giusto sull'assist di Lanini. FOSFORO

Edoardo Blondett (Sorrento): mette al servizio della squadra la sua esperienza e grande capacità di lettura delle situazioni in area di rigore. Nel primo tempo annulla letteralmente Perlingieri, poi nel secondo riesce a limitare molto le capacità offensive di un bomber del calibro di Lanini. PRECISO

FLOP

Mario Perlingeri (Benevento): rimane in campo soltanto 45 minuti, in cui si fa notare soltanto per un palo in apertura. Poi esce letteralmente dalla partita, servito poco questo è vero ma anche lui fa decisamente poco con il movimento per farsi dare la palla e liberarsi della guardia portata dai difensori avversari. EVANESCENTE

Andrea Palella (Sorrento): alla fine del primo tempo e in linea generale al 90', c'è la sensazione che il Sorrento potesse fare di più. Nel primo tempo soprattutto i giallorossi mettono a nudo tutte le proprie incertezze, non soltanto quelle di gioco ma anche a livello mentale. Ma i rossoneri non riescono ad approfittarne. ANDAMENTO LENTO