Perugia, Cangelosi: "Zeman secondo padre, la moglie mi ha tranquillizzato"

Con il Perugia che non vince da sei giornate ed è incappato in un tris di sconfitte consecutive, anche l'avvento di Vincenzo Cangelosi in panchina non ha ancora portato la svolta tanto auspicata. Il tecnico ha parlato alla vigilia del posticipo contro l'Ascoli spiegando su cosa la squadra ha lavorato nel corso della settimana, come raccolto dai colleghi di CalcioGrifo: “Abbiamo lavorato su diversi aspetti. Mi interessava continuare quello che avevamo già iniziato subito dopo il mio arrivo. Abbiamo lavorato in particolar modo sulla fase offensiva, dopo la prima partita era l’aspetto principale da curare per provare a creare di più negli ultimi 30 metri. Sono soddisfatto, spero già domani di vedere, non dico tutto, ma mi aspetto delle risposte. I ragazzi mi hanno fatto vedere che nelle intenzioni hanno capito quello che voglio”.

“Doppie sedute due volte? Quando una squadra ha dei problemi deve cercare di lavorare di più. Essendo arrivato da poco ed avendo la possibilità di avere una settimana piena, ho cercato di fare più allenamenti per farmi conoscere. Ho fatto diverse prove per avere più possibilità nelle scelte. Ho cercato di conoscere maggiormente le caratteristiche dei giocatori”.

“Ritorni importanti? Ho convocato 24 giocatori, fuori rimangono Agosti, Di Maggio ed Angella. Lewis non è convocato, non lo ritengo ancora pronto. Seghetti ha accusato il riacutizzarsi di un problema vecchio. Riccardi è a disposizione, devo valutare se dall’inizio o a partita in corso”.

“In questo momento tutte le partite sono importanti? Dieci partite che hanno lo stesso valore. Ragiono di gara in gara, dobbiamo concentrarci su questa per trovare prima di tutto serenità. L’Ascoli è una squadra che a prescindere dai problemi che può avere dietro ha una sua forza, un centrocampo importante e un attacco pericoloso. Ha vinto a Pescara due settimane fa, dovremo evitare di dargli ripartenze perché sono molto bravi”.

“Zeman? Ci eravamo visti lunedì scorso, niente faceva presagire a quanto successo. Lo conosco da 50 anni, per me è un secondo padre un fratello maggiore, la sua tempra lo farà rimettere. Lo abbraccio, ho sentito la moglie che mi ha tranquillizzato”.