Spezia, Sarr: "Solo dopo 3 mesi ho rivisto l'infortunio. D'Angelo ci fa sentire una cosa sola"

Sensazioni positive. Sono quelle che sente il portiere dello Spezia Mouhamadou Sarr a proposito del recupero dal doppio infortunio alla spalla che gli ha fatto interrompere presto la stagione e rimandare il suo rientro alla prossima annata: “Fisicamente sto lavorando al massimo per rientrare al top, mentalmente è stato un po' strano all'inizio. Non me l'aspettavo anche per come è successo, poi ho ripreso le redini, indirizzando corpo e mente a fare quello che serve, tanto alla fine il risultato non cambia a al di là dagli incidenti di percorso. - spiega l’estremo difensore al Secolo XIX - La caduta l'ho rivista dopo tre mesi, non volevo lasciare nessuna traccia dal punto di vista emotivo che mi potesse impedire di rifare lo stesso gesto tecnico al rientro in campo. Invece riguardo al secondo incidente era così fuori dal mio controllo che ci ho fatto una risata sopra. Se ci riprovassi mille volte non ci riuscirei nemmeno a farlo apposta, se una cosa deve succedere succede e ti rimetti a lavorare”.

Nel periodo di stop forzato il portiere senegalese ne ha approfittato, come racconta al quotidiano ligure, per leggere – in particolare i libri di Gianluca Vialli e Kobe Bryant – suonare il pianoforte e perfezionare il proprio francese, oltre che a lavorare sull’aspetto mentale in vista del rientro in campo per poter ripartire al meglio fin da subito. Il tutto in attesa di lasciare Bologna, dove sta effettuando il recupero, per tornare alla Spezia (“Ho già le valigie pronte”).

Sarr poi si sofferma su dove deve ancora migliorare – ovvero il mancino con “l’obiettivo di giocare in porta con la serenità di un centrocampista – e sui propri punti di forza – come il dominio dell’area e il saper tenere la squadra corta – e il rapporto con gli altri portieri: “Gori e Mascardi ho avuto modo di conoscerli dal ritiro, con Chichi ci siamo incrociati, rapporto buono tra portieri forti è un ottimo stimolo per migliorare, scambiarsi i pareri per crescere tutti insieme”.

Infine un pensiero sul gruppo e sul futuro: “Il mister ha fatto un ottimo lavoro, dal primo giorno ci ha fatto sentire tutti importanti, anche con dettagli come nominare un calciatore non presente fisicamente, ma che fa parte della rosa, sono piccoli gesti che magari da fuori non si notano tantissimo, per un calciatore sì, perché ti fa sentire parte di una cosa in comune, una cosa unica con tutti i compagni. Io sono sempre a fare il tifo per lo Spezia. - conclude Sarr – Futuro? La fortuna si sta divertendo con me, ma in un modo o nell’altro dovrà arrendersi perché voglio rientrare al top, anzi meglio di prima, per aiutare i miei compagni”.