Ascoli, Polito: "Le gare con Lecce e SPAL? Non ho visto i finali, giravo per le città"
A Passione Ascoli, magazine mensile dell'Ascoli, è intervenuto il Ds bianconero Ciro Polito. Che, tra i tanti argomenti trattati ha parlato anche della stagione in corso: "Avendo un carattere molto sanguigno, punto di forza da calciatore, non soffrivo la gara, la vivevo tranquillamente. Ero un carismatico, dal carattere forte. Ora da Direttore Sportivo diciamo che la vivo bene, rispondo al telefono fino a 2’ prima del fischio d’inizio, ma, quando comincia la partita, entro in ansia e, non potendo incidere o sfogare l’adrenalina sul campo, soffro due volte. A Lecce ero in tribuna con Mister Sottil, squalificato. A un quarto d’ora dalla fine mi ha detto di essersi girato e di non avermi più trovato. Ero a camminare per Lecce, avevo calcolato il tempo restante alla fine della gara, avevo messo il telefono offline e le cuffiette per non sentire nulla. Giravo come un’anima in pena, ma alla fine non ce l’ho fatta, ho fatto una video chiamata a mia moglie, abbiamo vissuto insieme gli ultimi 30’’. Poi di corsa allo stadio… arrivo negli spogliatoi e mi dicono “per fortuna il rigore sbagliato…!”, ma io non sapevo nulla perché me l’ero perso. A Ferrara lo stesso. Al 32’ st, ricordo che erano le 22.37, non ce la facevo più e sono andato via. Ho fatto il calcolo dei minuti restanti e messo offline il telefono. Non so quanti chilometri ho percorso, a un certo punto riattivo il cellulare e chiamo mia moglie. Occupato. Chiamo un mio amico e mi dice che mancano 40’’. Che sofferenza… Alla fine urlavo da solo come un matto per la città, ho fatto 5-6 Km correndo verso lo stadio. Le ultime partite? So che ci sarà da soffrire ancora, dobbiamo fare altri punti, speriamo che con questa applicazione e mentalità riusciremo a conquistare la salvezza”.
E prosegue: "Per quello che i ragazzi hanno fatto finora sarebbe un peccato perdere il terreno guadagnato, la salvezza è un miracolo per come si era messa la stagione, ha lo stesso sapore della vittoria della Champions. Quando inizi la stagione con l’obiettivo di vincere il campionato e poi lo vinci, sei contento, sì, ma niente di più. Ma fino a qualche tempo fa in tanti non credevano più nella salvezza dell’Ascoli e per questo credo che avrebbe un peso maggiore".