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ESCLUSIVA TB - “Cosenza, solito campionato di sofferenza. Modena e Regia in cerca d’autore. Tre big in crisi vera. Non ci sono più le neopromosse di una volta. Pio Esposito pronto per la A? In Italia c’è penuria di attaccanti, ai miei tempi invece…”
Oggi alle 08:00Primo piano
di Marco Lombardi
per Tuttob.com

ESCLUSIVA TB - “Cosenza, solito campionato di sofferenza. Modena e Regia in cerca d’autore. Tre big in crisi vera. Non ci sono più le neopromosse di una volta. Pio Esposito pronto per la A? In Italia c’è penuria di attaccanti, ai miei tempi invece…”

Le afflizioni del Cosenza, la crisi di Samp, Frosinone e Salernitana, le neopromosse che scompigliano le carte della lotta salvezza e due giovani attaccanti pronti a spiccare il volo: di questo e altro ha parlato mister Davide Dionigi in esclusiva ai microfoni di TuttoB.com.   

Mister, il pareggio del Cosenza col Mantova – rossoblù avanti di due gol e poi rimontati – è una mezza sconfitta. Oltre due mesi senza vittorie, 4 punti di penalizzazione da scontare – vedremo l’esito del ricorso al Collegio di Garanzia del Coni – e un ultimo posto in classifica a braccetto con la Salernitana: c’è poco da stare allegri sulle rive del Crati…

“Vero è che mancano quei 4 punti, ma il Cosenza anche senza la penalizzazione sarebbe comunque in zona playout… Certo, all’inizio è partito bene, tuttavia quello dei rossoblù sarà un campionato di sofferenza, un po’ come tutti gli anni, finalizzato a raggiungere la salvezza all’ultima giornata o tramite i playout. È altrettanto vero che la vittoria manca da tanto e, stando a quanto ho letto, sarebbe in corso anche  una dura contestazione nei confronti del presidente Guarascio. Il fatto è che quando non vinci, tutto diventa più accentuato e avendo io allenato a Cosenza so che non è facile”.

Tra Samp, Frosinone e Salernitana chi rischia di più di sprofondare in Serie C?

“Ehhh, bella domanda… Non facile, perché sono tre squadre in crisi vera. Certo, Breda alla Salernitana è appena arrivato e si è subito trovato di fronte la capolista, quindi diamogli tempo di lavorare. Oltretutto la società sta facendo un mercato importante. Mentre la Samp e il Frosinone già da un po’ sono lì in basso. Quando si scende dalla A alla B e ti ritrovi ad essere invischiato nella bagarre per la salvezza, mentalmente non è facile. Certo, gli organici per risalire ci sono, però quest’anno la differenza la stanno facendo le quattro neopromosse… L’anno scorso c’erano Lecco e FeralpiSalò che facevano stabilmente parte delle ultime tre, invece oggi tutte le neopromosse sono fuori dalla mischia. Almeno per ora… Servono 2-3 vittorie di fila per prendere slancio e tirarsi fuori dalla zona calda, perché questo è un campionato, Sassuolo a parte, molto equilibrato”.

Un’altra squadra deludente è il Brescia, affetto dalla sindrome da pareggio e scivolato a +3 sulla zona playout.

“Penso che Cellino abbia voluto cambiare perché ritiene la squadra allestita meritevole di un posto nella griglia playoff. Certo, i pareggi smuovono la classifica, però la squadra è appunto scivolata a ridosso dei playout. Bisoli ha dichiarato che il vero Brescia si vedrà tra qualche partita, ma quella è una piazza in cui il risultato conta e che si aspetta che, ora, la squadra cominci a vincere”.

Cade il Modena, dopo 8 turni di imbattibilità sotto la nuova gestione Mandelli. Che tipo di campionato potranno, realisticamente, recitare i canarini da qui al termine della stagione?

“Possono ambire ai playoff, ma al contempo devono anche guardarsi alle spalle. Vale per il Modena, la Reggiana, il Brescia, il Mantova…: tutte squadre che si trovano in una posizione ibrida della classifica. Come dicevo poc’anzi, rispetto all’anno scorso non ci sono due fanalini di coda già virtualmente retrocessi. Può succedere di tutto… Il Modena veniva da una serie di risultati utili consecutivi, per cui la sconfitta in quel di Palermo ci può stare”.

Chi vive un rapporto tormentato con arbitri e Var è la Reggiana: Viali riuscirà a portare la nave in salvo?

“La squadra ha un organico importante. Come il Modena. Sì, ho letto di qualche lamentela, probabilmente anche giusta, però torti e favori nell’arco di una stagione alla fine grossomodo si compensano”.   

Tra Juve Stabia e Carrarese, due piacevolissime realtà, qual è la squadra rivelazione?

“Entrambe. Hanno due allenatori bravi, che sono stati capaci di dare alle loro squadre un’identità ben precisa e di adattarsi velocemente al campionato cadetto. Perché in B si pratica un altro sport rispetto alla C, non tanto per i valori quanto piuttosto per la gestione delle partite. Pagliuca e Calabro stanno facendo un ottimo lavoro. Il Cesena ha invece un allenatore esperto, di categoria, e naviga in acque abbastanza tranquille. E anche a Mantova Possanzini sta facendo molto bene. La B però è lunga e si fa presto a passare dall’euforia allo sconforto…”.

Sembra oramai scontato, invece, che la Cremonese debba accontentarsi dei playoff…

“Ci sono ancora tante partite… Io penso che la Cremonese, insieme al Sassuolo, abbia l’organico più forte della categoria, ma al di là di questo, la storia c’insegna che in un campionato logorante come la B possono verificarsi anche dei crolli improvvisi… Certo, oggi la vedo dura rientrare in corsa per la promozione diretta, anche perché Pisa e Spezia vanno forte”.

Da ex attaccante di alto livello, ritiene Pio Esposito già pronto per la Serie A?

“Penso che in Italia ci sia un po’ di penuria di attaccanti. Lo dice il nostro calcio. Quando giocavo io in Serie A c’erano Inzaghi, Vieri, Montella, Trezeguet...; oggi invece paradossalmente per un giovane bravo, come Pio Esposito, è più semplice arrivare in Serie A. Quindi essendoci questa carenza di attaccanti, ritengo che lui potrebbe essere pronto per il grande salto. Secondo me, oltretutto, il ragazzo sta maturando nel modo giusto. L’errore che si tendeva a commettere negli anni passati, infatti, era quello di catapultare immediatamente, ai primi gol, i giovani nel massimo campionato, scontrandosi con una realtà alla quale non erano preparati. Ai miei tempi, invece, dovevi fare 20 gol in C, 20 in B e poi, forse, andavi in una neopromossa in Serie A dove eri chiamato a fare 8-10 gol.

Un altro che, potenzialmente, potrebbe essere pronto è Cristian Shpendi, che sto seguendo molto attentamente perché all’inizio avevo qualche perplessità sul suo impatto con la categoria superiore, non tanto per le qualità tecniche bensì per la fisicità, e invece è stata una bella sorpresa. È un attaccante che sa abbinare qualità, una buona gamba e, pur non essendo la ‘bestia’ di turno, riesce anche a reggere l’urto con i difensori e a proteggere la palla”.