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"A Perugia è successo raramente di avere tre allenatori in una stagione, ma non mancano felici ricordi..."
ieri alle 19:31News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

"A Perugia è successo raramente di avere tre allenatori in una stagione, ma non mancano felici ricordi..."

L'opinione di Stefano De Francesco sukl momenti del Perugia. "Il gioco del calcio è fatto di favole e anche a Perugia ne potremmo raccontare una molto particolare, la favola del terzo allenatore. Infatti negli ultimi 50 anni è successo raramente che il Perugia abbia cambiato 3 allenatori ma quando lo ha fatto, stranamente le cose sono andate quasi sempre davvero bene. La nostra favola del terzo allenatore inizia nella stagione 1986-87 eravamo in serie C2 e per il Perugia che era partito con Massimo Roscini in panchina, le cose non stavano affatto andando per il verso giusto. Dopo 25 giornate e con il Grifo in grande difficoltà, Massimo Roscini viene esonerato. Una striscia terribile di risultati gli era stata fatale. Arriva Pierluigi Frosio ma il suo passaggio è brevissimo, perché il patron Spartaco Ghini ha già scelto il nuovo nocchiero, Mario Colautti che nelle ultime 8 partite, macina punti e gioco, senza perdere neppure una partita e puntando definitivamente su un giovanissimo Fabrizio Ravanelli che sarà il trascinatore, l’anno successivo 1987-88 della squadra che vincerà il campionato. Il Rava metterà a segno ben 23 reti.

Il terzo allenatore era quello giusto, gran finale di stagione e vittoria l’anno successivo. La favola inizia a mostrare le sue basi.

Passa qualche stagione e arriva a Perugia Luciano Gaucci, è la stagione 1991-92, l’allenatore è Paolo Ammoniaci che viene sostituito subito dopo la prima giornata da Giuseppe Papadopulo che non lega assolutamente con il nuovo vulcanico presidente del Grifo. Troppi pareggi, gioco eccessivamente sparagnino e quindi si arriva al divorzio. Il terzo allenatore è Adriano Buffoni, ma stavolta la favola non ha il lieto fine, la sostituzione migliora sensibilmente l’andamento della squadra ma manca un punto alla fine della stagione per ottenere l’agognata promozione in serie B. 41 la Fidelis Andria e 40 il Perugia… forse fosse arrivato qualche settimana prima il terzo allenatore, avrebbe contribuito a scrivere un altro capitolo della favola. Resteremo con il dubbio.

Si parte ancora con Adriano Buffoni l’anno successivo 1992-93, il tecnico regge per 13 giornate, prima di essere avvicendato in panchina da Walter Alfredo Novellino che arriva allo spareggio contro l’Acireale di Papadopulo al termine del campionato. Di rientro da Casarano Luciano Uragano discute animatamente con Novellino, lo esonera e mette in campo per lo spareggio di Foggia il terzo allenatore: Ilario Castagner. E’ lo spareggio dello Zaccheria, quello dell’esodo di 20 mila perugini che raggiungono Foggia con ogni mezzo, quello del cavallo Veyer, il brocco venduto a peso d’oro al suocero dell’arbitro Senzacqua, della retrocessione annunciata quando i pullman ed i treni stavano tornando verso casa, ma sul campo il terzo allenatore aveva vinto anche stavolta e per mettere tutti d’accordo, vincerà l’anno successivo quando Mastro Ilario trionferà davanti alla Reggina, nel primo campionato in cui la vittoria sarebbe valsa tre punti.

La favola del terzo allenatore si può iniziare a raccontare, anche se a bassa voce.

Stagione 1995-96 siamo in serie B. Il Perugia parte con Walter Alfredo Novellino in panchina, ma il buon Walter dura solo 5 giornate, Diego Giannattasio ne dura altre 3 ed alla nona giornata arriva il terzo allenatore Giovanni Galeone ed è lui a centrare la promozione in serie A, direttamente e senza attendere l’anno successivo ma il Gale era il Gale.

Il terzo allenatore ancora una volta c’entra l’obiettivo…

Dopo una sofferta retrocessione in serie B, si riparte nella stagione 1997-98 con Attilio Perotti in panchina. Il tecnico che per quanto mi riguarda sarà per sempre consegnato al secondo girone infernale quello che Dante assegna agli scialacquatori. Infatti Perotti decide di scialacquare il talento di Milan Rapajc, decide che Milan non è un giocatore su cui poter puntare in Serie B e si immola sia nel suo primo che nel suo secondo intervallo, a questa ridicola convinzione. L’interregno di Bigon è solo una grande perdita di tempo ed allora Lucianone si affida al terzo allenatore, Ancora Ilario Castagner, Sant’Ilario nostro che insegue il Torino lo raggiunge e poi lo supera nello spareggio di Reggio Emilia con il rigore decisivo di Tovalieri. Qualcuno inizia a raccontare la favola del terzo allenatore ai propri bimbi, prima di addormentarsi. La stagione del fallimento Covarelli vede anche qui tre allenatori, Giovanni Pagliari licenziato quando è settimo in classifica, sostituito da Marco Zaffaroni e poi da Carlo Antonio Buzzi che non sono in grado di migliorare lo score di Giovannino ma forse la disastrosa situazione finanziaria del club non avrebbe permesso a nessuno di farcela. Un’annata come quella del fallimento Covarelli, non può essere raccontata in nessuna fiaba, senza ricorrere all’uomo nero…

Quest’anno si è partiti con Alessandro Formisano che cederà il testimone a Lamberto Zauli. L’andamento è talmente lento che è chiaro che nessuno dei due era in grado di ottenere risultati importanti con la squadra a disposizione ed allora anche stavolta dopo anni, è arrivato il terzo allenatore… Vincenzo Cangelosi. Arriva si presenta, andando a fare tremare la capolista Entella in Liguria, batte l’Ascoli alla prima in casa, pareggia fuori e rivince ancora in casa sia con la Torres che con il Legnago, archiviando di fatto la pratica salvezza.

Ho paura a pensare ad altro ma mancano due derby per dare alla tifoseria una soddisfazione in una stagione misera e poi chissà ma se dovesse accadere a quel punto a Perugia ai bambini prima di andare a letto, si racconterà per davvero la favola del terzo allenatore…".