Venezia, e se non fosse troppo tardi? Ma un mese senza gol complica tutto
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Ha compiuto ieri un mese esatto l'ultimo gol fatto dal Venezia: l'1 febbraio gli arancioneroverdi ne fecero addirittura due all'Udinese, pur perdendo 3-2. Poi tre intere gare senza gol fatti contro Genoa, Lazio e Atalanta, con due punti portati a casa grazie a prove difensive in crescendo.
Venezia, e se non fosse troppo tardi?
Il Venezia con l'Atalanta offre una prova che inorgoglisce i propri tifosi. Ed è indicativo che alla fine prevalgano i rimpianti. Sì perché è normale ammettere che l'avversario avrebbe meritato la vittoria ai punti, al contempo però si può notare come le occasioni più nitide le abbia avute proprio il Venezia (due con Zerbin, una con Yeboah). Un punto smuove poco la classifica, ma la matematica dice che il quart'ultimo posto occupato dal Parma dista 5 punti. Non impossibile dunque e ad ascoltare i protagonisti si capisce come il gruppo ci creda, nonostante tutto. In effetti viene da pensare che giocando in modo così attento e applicato Idzes e compagni possano davvero sperare ancora un miracolo.
I rimpianti aumentano: con qualche gol in più...
Una squadra che ha una sua identità, che sa cosa deve fare fino all'area di rigore avversaria e che poi dà una sensazione di impotenza evidente. Aumentano dunque i rimpianti: per difesa e centrocampo il club si è rinforzato, ma davanti se già aveva problemi con Pohjanpalo, oggi ne ha ancora di più. E il dubbio è: fino a dove può arrivare il lavoro di Di Francesco per ovviare a questo problema?
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