Vanoli: "Per uscirne dobbiamo mettere il noi davanti all'io". E parla della rovesciata di Sanabria
Dopo aver collezionato la settima sconfitta nelle ultime otto uscite tra campionato e Coppa Italia (l'ultimo tonfo è stato nel derby contro la Juventus), il Torino riparte dalla sfida contro il Monza. In conferenza stampa, il tecnico granata Paolo Vanoli ha fatto così il punto sulla sua squadra: "In difesa, rispetto alle prime giornate, siamo migliorati. Ora la cosa più importante per superare un periodo difficile è fare le cose semplici, guardare la prestazione ed essere focalizzati sulla propria prestazione. La prestazione individuale migliora quella collettiva, tutti devono dare il 110%. In parole povere, per uscirne dobbiamo mettere il noi davanti all'io. In attacco, abbiamo avuto la fortuna che Adams è rientrato e Sanabria è carico per l'eurogol in Nazionale. Ha giocato in Bolivia, ha fatto un viaggio duro ma è tornato con l'entusiasmo di voler aiutare il Toro. Maripan ha aggiunto minutaggio, sta trovando una condizione migliore. Abbiamo gestito bene un problema al tendine di Coco, è pronto anche lui".
Nel Monza c'è Djuric: è meglio Coco o Maripan per marcarlo?
"Un difensore deve usare astuzia e capacità per vincere i duelli con tutti gli attaccanti. Djuric è particolare, ma Coco e Maripan hanno la struttura fisica. Se andiamo a fare la lotta fisica con Djuric, è normale che sia prevalente lui...Un po' come con Lukaku. Bisogna saperli affrontare in una maniera diversa".
Cos'ha pensato al gol in rovesciata di Sanabria? Anche perché al Toro è stato un inizio un po' soporifero...
"Sono felice quando i miei giocatori fanno bene in nazionale. Nonostante il periodo che stiamo passando con risultati negativi, abbiamo aggiunto Masina che non andava in Nazionale da tempo. Guardo tutte le partite dei miei giocatori in Nazionale e sono felice, a volte è una questione di millimetri: quella rovesciata l'aveva fatta con la Fiorentina ed era uscita di poco. E sono convinto che prima o poi lo farà anche con noi".
Zapata tornava spesso a centrocampo e faceva rifiatare: lo può fare Sanabria? E come si recupera un giocatore che ha giocato a grandi altitudini come Tonny in Bolivia?
"Sono abituati a questi lunghi viaggi. E poi abbiamo fortuna con staff sanitario e nutrizionista, siamo attenti ai rientri: usiamo melatonina e caffeina a seconda che un giocatore debba stare sveglio o riposare a seconda dei fusi orari. Pretendo tanto dai miei nazionali, guardo anche i loro voli per organizzare i rientri. Per Tonny e per Maripan sono viaggi importanti, il recupero dipende anche dalle prestazioni e si vede che Sanabria è rientrato con il sorriso. Lui è uno che cambia esultanze, ha due belle bambine ed è un valore aggiunto. Zapata e Sanabria sono diversi: Tonny è un giocatore di raccordo, gli chiedo io di stare più vicino all'area perché per caratteristiche abbiamo mezzali che sono di palleggio e meno di attacco alla profondità. Se porto fuori anche lui, ho pochi giocatori dentro l'area. Con la Juve siamo arrivati bene, ma ci è mancato l'attacco all'area. Vlasic gioca bene tra le linee, mentre Ricci e Linetty non sono da campo aperto"