Spalle al muro, saper come uscirne. Palladino si è ripreso la Fiorentina alla sosta

Raffaele Palladino ha consolidato la sua panchina, facendo vivere alla Fiorentina una notte da sogno dopo 90 minuti più recupero di festa grazie al sonoro 3-0 sulla Juventus. Un risultato che da una parte apre la crisi dei bianconeri, ma dall'altra offre ai viola e al suo allenatore la prospettiva di aver messo la marcia giusta per correre in questo finale di stagione. De Gea tra i pali, una difesa tornata sicura con il nuovo vestito a tre, un centrocampo illuminato dalle giocate del genio di Fagioli e la coppia d'attacco che può far sognare, quella con Gudmundsson e Kean. Le prospettive per sperare, ci sono.
Criticato da più angoli per la qualità del gioco espressa dalla sua Fiorentina, Palladino ha dimostrato di avere senz'altro però una dote. Che per qualcuno può essere anche considerata da grande allenatore: la capacità di saper reagire quando si trova spalle al muro, quella di sapersi rialzare e saper imparare. Certo, la sua Fiorentina è stata fin qui ricca di errori, non sempre però corretti da chi di dovere, e il suo cammino inquinato dai continui paragoni e gli scenari di futuri alternativi con protagonista il predecessore Italiano.
Palladino spera di aver trovato la chiave di volta della Fiorentina. Anzi, di svolta: "Stasera è stata magica, forse non ci rendiamo ancora conto. Siamo felici, abbiamo giocato con intensità ed energia, a tutto campo: serviva una partita così, per dare la svolta".
