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Juventus: ogni partita è un uovo di Pasqua

Juventus: ogni partita è un uovo di PasquaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 08:35Serie A
di Redazione TMW
fonte Mirko Nicolino per BIANCONERANEWS.IT
Inutile andare a cercare il capro espiatorio: il complesso Juventus non sta funzionando, dalla testa ai piedi, ogni gara è un uovo di Pasqua

Sedici giocatori nuovi, 19 ceduti, nuovo allenatore con una proposta di gioco più “moderna”, ma anche quest’anno la Juventus saluta anzitempo la Champions League.
Ovvio che i teorici del nulla troveranno una scappatoia anche questa volta per le loro narrazioni strampalate, ma a noi interessa il destino della Vecchia Signora e oggi siamo qui a commentare un risultato difficile da digerire, ma che purtroppo ci può stare.

Sono state fatte delle scelte ben precise dalle parti della Continassa e per ora hanno portato solo a rimanere in un guado di cui non si vede la fine. A febbraio la Juventus non è ancora né carne né pesce e non sarà né l’uno né l’altro nemmeno da qui a fine stagione.
Fuori dalla lotta scudetto già a novembre, dopo aver fallito l’obiettivo Supercoppa Italiana, la Vecchia Signora non è riuscita a centrare nemmeno gli ottavi di Champions League, un obiettivo prestigioso sia a livello sportivo sia finanziario.

Ovviamente, non è che la Juve finisca oggi, ma è fin troppo evidente che il nuovo percorso sia ancora molto indietro.
Una squadra molto giovane ha pagato dazio anche in Olanda al cospetto di una squadra, il PSV di Bosz, che è parsa superiore sotto tutti i punti di vista: preparazione tattica della partita, tecnica individuale e collettiva, preparazione atletica (uno dei motivi per i quali per tanto tempo si è chiesto un cambio di panchina in bianconero) e attitudine mentale. I giovani, si sa, garantiscono spensieratezza, ma sono anche sinonimo di mancanza di esperienza e scaltrezza.

Dovrebbe dirci qualcosa la prestazione di Perisic, 36 anni, che ha letteralmente surclassato sul ritmo e sulla cattiveria agonistica anche giocatori per i quali la Juventus in estate ha speso 60 milioni. Inutile andare a cercare un capro espiatorio, magari additando l’allenatore, perché si cadrebbe nelle stesse leggende metropolitane di chi narra il calcio senza aver mai saputo fare nemmeno due palleggi con le mani (Baggio dixit). La verità è che l’agglomerato attuale della Vecchia Signora non sta funzionando: non sta funzionando una società in cui le due cariche più alte sembrano essere più sulla carta che effettive; non sta funzionando un allenatore molto preparato che forse si sarebbe dovuto calare nella nuova realtà in punta di piedi per poi correggere gradualmente le cose; non stanno funzionando un gruppo di giocatori che in campo sembrano spesso spaesati e impauriti, quasi stiano affrontando qualcosa più grande di loro.

Inutile fare previsioni o voli pindarici:
questa squadra vive alla giornata e ogni partita si apre un uovo di Pasqua dal quale non si sa mai cosa può venire fuori. Per tornare ad essere Juventus, bisogna alzare il livello e così non lo si fa. Arriveranno tempi migliori, quando non si sa.
Purtroppo.

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