Juventus colpevolmente senza leader. Chi si prende la responsabilità quando conta?
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Ma chi è il trascinatore della Juventus quando serve? Chi si prende la responsabilità di tirare fuori dalle sabbie mobili la squadra quando il qui e ora conta più di qualsiasi altro ragionamento? All'indomani dell'eliminazione della Coppa Italia in casa bianconera ci si interroga su una stagione che doveva essere quella della rinascita e che invece rischia di precipitare e trasformarsi nell'ennesima annata di transizione. Fuori dalla Champions League, quarta in Serie A, ora fuori anche dalla Coppa Italia, la squadra di Thiago Motta a fine febbraio si ritrova ancorata alla speranza di rientrare nella corsa per il tricolore e alla necessità di non farsi sorpassare da chi è alle sue spalle.
La sensazione avuta contro il PSV ad Eindhoven e corroborata dalla sfida di ieri sera contro l'Empoli è che a questa Juventus manchino leader capaci di capire l'importanza di certe sfide. Che certe partite non le puoi fallire anche se il contesto, l'avversario, lasciano presagire una passeggiata di salute. Che non si riesca a tenere alta l'asticella dell'attenzione.
Ieri in questo senso Thiago Motta ha lanciato un pesante j'accuse: "Era una partita importantissima per noi. Non ho mai criticato i miei giocatori, non solo qua alla Juventus ma anche negli altri club, perché non è mai mancato l’atteggiamento. Questo per me è la cosa basica nella vita, una cosa non negoziabile nella vita. Mi vergogno io di quello che ho visto nella mia squadra, è inammissibile affrontare una partita di calcio in questo modo", ha detto ieri il tecnico italo-brasiliano. Peccato però che proprio lui, insieme alla società, la scorsa estate ha fatto fuori dal progetto chi avrebbe potuto trasmettere il peso di questa maglia.
La scorsa estate la Juventus ha dato il benservito ad Alex Sandro e Szczesny, ma anche a Chiesa e Adrien Rabiot. A gennaio, dopo il grave infortunio capitato a Bremer, ha comunque deciso di escludere dal progetto capitan Danilo, anche se quest'ultimo a metà dicembre aveva speso parole al miele per la Juventus. Che lui da capitano in alcun modo sarebbe andato via a stagione in corso. E invece prima di Capodanno era già fuori dallo spogliatoio, allontanato da una squadra che oggi si ritrova senza quel cuore di juventinità necessario per venir fuori dai momenti più complicati.
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