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Inter, Audero: "Ecco come ho iniziato a giocare". E si descrive come portiere in tre qualità

Inter, Audero: "Ecco come ho iniziato a giocare". E si descrive come portiere in tre qualitàTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 19 ottobre 2023, 20:38Serie A
di Dimitri Conti

Emil Audero, secondo portiere dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club nerazzurro partendo dal ripercorrere le dinamiche che l'hanno portato a diventare calciatore: "Ho iniziato a 5 anni, ho fatto principalmente questo. All'inizio facevo un po' di nuoto ma il calcio è sempre stato il mio sport principale".

Come ha iniziato da bambino? Chi l'ha incoraggiata?
"L'incoraggiamento è arrivato da parte di mia madre dopo l'ennesimo vaso rotto in casa. Pensava che per me sarebbe stato meglio giocare fuori".

Se non fosse stato calciatore cosa avrebbe fatto?
"Non c'è mai stata quella fissa da bambino, le cose sono andate avanti in modo naturale e ho messo un po' più a fuoco quello che poteva essere il mio futuro".

Cosa si porta dietro della cultura indonesiana?
"Tante cose, innanzitutto il fatto di essere nato lì per me significa tanto. Mio padre ha origini indonesiane e se c'è la possibilità ci torno volentieri visto che lì vivono i miei parenti, zii e cugini. Vado sempre volentieri".

Ha sempre voluto giocare in porta?
"No, ho iniziato fuori come succede spesso, poi piano piano ho cominciato a provare il ruolo del portiere perché mancava alla squadra del mio paese. Sono andato bene e ho continuato".

Ricorda il primo campo in cui hai giocato?
"Sì quello della parrocchia. Ho iniziato proprio a giocare nel campo del paese".

Qual è stato il primo regalo ricevuto inerente il calcio?
"Ricordo il primo paio di guanti e scarpe, bei ricordi che uno si porta dietro perché ci si immagina ciò che ci avrebbe fatto poi".

L'insegnamento più importante chi l'ha dato?
"Più si va avanti con la tua carriera calcistica più si impara, perché ogni anni ci si trova davanti a esperienze nuove o diverse. Nessun insegnamento particolare, sono le esperienze personali quotidiane a darti gli insegnamenti".

Ha una grande collezione di vini. Dove nasce questa passione?
"Tramite amici in comune che sono anche loro nell'ambito dell'enologia e della ristorazione. Una passione che va condivisa, cibo e vino hanno senso solo così".

Cosa pensa quando deve affrontare un rigore?
"Ci sono tante emozioni in quel frangente, è un momento davvero breve a meno che non intervenga il VAR. L'augurio è sempre quella di salvare una situazione complicata e gioire subito dopo".

Un pregio e un difetto.
"Sono molto permaloso (ride, ndr) e sono calmo quando devo affrontare le situazioni".

Tre caratteristiche per descriverla come portiere.
"Buone letture di gioco, dominio dell'area ed elasticità".

Quanto è importante la vita da spogliatoio?
"Tanto, lo spogliatoio lo vivi quotidianamente e quello che si crea con i compagni lo trovi anche il giorno della partita. Più si crea un bel gruppo più ci saranno benefici nell'aspetto agonistico. Penso vada alimentato ogni giorno".

Nel calcio conta di più il talento o la determinazione?
"Sono due cose che devono andare di pari passo, ma forse alla lunga prevale la determinazione. Se hai talento ma non determinazione non esprimi quello che puoi, se invece hai talento ma sei anche determinato riesci a raccogliere anche più di quello che dai".

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