Il rigore di Julian Alvarez era da ribattere. Una regola che affossa la sfortuna

Atletico Madrid-Real Madrid ha visto uno dei rigori più strani degli ultimi anni. Perché lo scivolone di Julian Alvarez ha portato all'annullamento del gol, con Rudiger che poi è riuscito a insaccare l'ultimo tiro per portare le Merengues ai quarti di finale, decidendo l'ennesimo scontro fra le due anime della capitale castillana.
A chi gli chiedeva se avesse toccato due volte, Alvarez rispondeva "Non lo so". E probabilmente non lo sa nessuno, visto che il tocco è presumibile ma non certo. Queste situazioni però andrebbero riviste, o meglio, valutate. In caso di doppio tocco e realizzazione non è giusto cancellare la rete, bensì andrebbe ritirato. In caso di errore, con palla che finisce fuori o rigore parato, allora bisognerebbe lasciar continuare. La stessa ratio che viene utilizzata in caso di rigore parato ma con portiere che si muove prima o difensore che entra in area quando non può e poi gioca un ruolo attivo nel salvare la minaccia. Non è gol automatico come non dovrebbe essere errore automatico. Anche perché così è una regola che affossa la sfortuna, questa volta di Julian Alvarez e dell'Atletico Madrid.
Simeone ieri sera ha commentato così la decisione dell'arbitro Marciniak ."Non ho mai visto il VAR intervenire per rivedere un rigore in queste circostanze. Sono orgoglioso dei miei ragazzi e contento di come hanno giocato. Anche se non siamo riusciti a vincere, abbiamo messo in difficoltà i nostri avversari"
