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Felici e perdenti: l'impresa sfiorata di San Marino con la Danimarca è il bello del calcio

Felici e perdenti: l'impresa sfiorata di San Marino con la Danimarca è il bello del calcioTUTTO mercato WEB
venerdì 20 ottobre 2023, 08:00Serie A
di Michele Pavese

Ventinove gol dalla prima partita ufficiale, quella contro la Svizzera disputata il 14 novembre 1990. Ventuno marcatori diversi, tutti messi in fila dal mitico bomber Andy Selva, che tra il 1998 e il 2016 ha realizzato otto reti. La storia calcistica di San Marino è raccontata dai numeri, impietosi, ed è per questo motivo che nel terzo stato più piccolo d'Europa si fa festa quando qualcuno riesce nell'impresa di segnare. Capita piuttosto raramente, come ammirare l'aurore boreale: una volta nel 2019, due nel 2021, altre due nel 2022. È capitato tre giorni fa, in una sfida di qualificazione a Euro 2024, a undici mesi dall'ultima volta e a più di due anni dall'ultimo centro in partite ufficiali. Era il 5 settembre 2021, avversario la Polonia, il guizzo era stato di Nicola Nanni. Un nome che è diventato quasi leggendario per gli abitanti della Serenissima e che è entrato nella filastrocca insieme a tutti gli altri.

Chissà allora cosa sarà passato nella testa di Alessandro Golinucci, al minuto 61 del match tra San Marino e Danimarca disputato martedì a Serravalle: sotto (incredibilmente) soltanto di un gol, la squadra di casa batte un calcio d'angolo dalla destra e la sfera termina nei pressi del centrocampista classe 1994 della Virtus Acquaviva, che in acrobazia calcia verso la porta difesa da Kasper Schmeichel. Proprio lui, il campione d'Inghilterra con il Leicester di Claudio Ranieri, viene sorpreso dalla deviazione del milanista Simon Kjaer, che spedisce la sfera sotto la traversa. È il delirio: il capitano corre, piange e viene sommerso dalla montagna umana dei suoi compagni di squadra (anche quelli in panchina), pazzi di gioia per aver vissuto quell'inatteso momento.

Dura un attimo, quella felicità, perché Poulsen ripristina l'ordine "naturale" delle cose. Al di là del sogno spezzato, però, resta l'orgoglio: per una sera, la Nazionale all'ultimo posto del ranking FIFA ha dato del filo da torcere a una delle semifinaliste dello scorso Europeo. Quel piccolo punto sulla carta geografica, incastonato tra Romagna e Marche, ha sfoderato una prestazione da vero Titano, ancora una volta perdente ma stavolta molto più felice del solito. Emozioni forti, indimenticabili, nonostante tutto. Anche questo è il bello del calcio.

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