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Ag. Rugani: "Se da otto anni è alla Juve non è un caso, altrimenti restava 6 mesi"

ESCLUSIVA TMW - Ag. Rugani: "Se da otto anni è alla Juve non è un caso, altrimenti restava 6 mesi"
© foto di Federico De Luca
giovedì 18 maggio 2023, 20:23Serie A
di Tommaso Maschio
AIACS La Voce dell’Agente
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La voce dell'agente con Niccolò Ceccarini e Davide Torchia - Piazza Affari con Cristiano Cesarini
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L’agente Davide Torchia ha parlato a 360° dei temi del mercato prossimo venturo, oltre che del suo assistito Daniele Rugani ai microfoni di Tuttomercatoweb.com iniziando dal possibile approdo di Cristiano Giuntoli alla Juventus: “La valutazione di Giuntoli, a parte il campionato di quest’anno in cui ha vinto comunque lo Scudetto perdendo 4-5 giocatori importanti e rimpiazzandoli con giocatori che hanno meno storia, va fatta partendo dall’inizio. Lui viene dalla Serie D, ha fatto la scalata fino in Serie A con il Carpi che non è proprio come farla in altre piazza. È un ds di primo livello che arriva, se si concretizzerà la trattativa, in una Juventus che ha la sua struttura e dove rimane Cherubini seppur con altri ruoli. Verrà incorporato bene e gli verrà chiesto di dare un occhio al bilancio e alla riduzione dei costi anche se in un club come la Juventus non è semplice perché quando vai a comprare un determinato giocatore ti costa di più. E lo stesso accadrà anche al Napoli quest’anno avendo vinto il campionato. Certo non possiamo pensare che stravolga tutto subito visto che il lavoro di un direttore sportivo inizia con molti mesi d’anticipo rispetto all’estate, deve confrontarsi con società e allenatore e servirà tempo”.

La prima mossa potrebbe essere la conferma di Allegri?
“Per me la sua permanenza è certa a meno che lui non voglia cambiare perché ha un’offerta irrinunciabile. Non mi pare ci possa essere un divorzio in vista per come è stato investito da una proprietà che non cambia idea per come sono andati 2-3 mesi. E poi c’è da considerare che parliamo di un’azienda molto grande e complessa, non facile da gestire, e per questo inserire due tasselli nuovi come direttore sportivo e allenatore è più complicato che altrove. Non credo si vada in questa direzione”.

Accardi nome giusto per Napoli?
“Ha fatto la sua gavetta con umiltà, l’Empoli fa campionati da Scudetto perché ha l’obiettivo salvezza, ma sono due anni che praticamente non lotta per quell’obiettivo e riesce a fare punti importanti fin da subito. Anche in questa stagione si è salvato con tre giornate d’anticipo e non ha mai navigato nella zona retrocessione. Sa lavorare bene e, come Bigon e Giuntoli, viene da una realtà minore. Inoltre a Napoli c’è un presidente molto presente e un ottimo reparto scouting per questo penso che Accardi possa inserirsi bene”.

Chi vedresti bene a Empoli?
“Carli poteva essere un nome per il dopo Accardi, anche per i suoi trascorsi in una società che è una grande famiglia, senza però tralasciare la professionalità. Loro puntano molto sulla crescita interna perché devi sentirti dentro l’Empoli. E per questo spesso si costruiscono in casa i propri direttori sportivi come successo con Vitale, Carli e appunto Accardi. Anche qui c’è un presidente di campo, che dalla mattina alla sera vive la squadra, ma ha anche una grande lucidità e non si fa mai prendere da condizionamenti esterni quando le cose vanno male”.

Inzaghi ha vinto una Supercoppa e conquistato le finali di Champions e Coppa Italia. Merita la conferma?
“Hanno massacrato per mesi Inzaghi e ora è in finale di Champions League, penso che neanche il più ottimista dei tifosi l’avrebbe immaginato .Avendo vista la gara di ieri sera e quelle precedenti non credo che se non dovesse arrivare la Champions non sarebbe colpa sua. Ha fatto bene, ma siccome bisogna migliorare fossi nella società rifletterei sulle tante sconfitte in campionato nonostante le due finali. Forse nella mentalità del torneo, della partita secca, ha guadagnato molto, mentre ha perso nel lungo periodo come il campionato dove non bisogna perdere dei punti con le piccolo. Senza dubbio merita la conferma perché ripartire con un altro tecnico non sarebbe semplice anche per chi subentra”.

Come giudica la stagione di Sarri alla Lazio?
“Come quasi sempre quando lo si comincia a capire bene e lo si lascia lavorare ottiene i risultati nella misura della squadra che ha. Se andrà in Champions League avrà fatto un ottimo campionato anche considerando i derby. A lui servono determinati giocatori anche in fase difensiva per via dei movimenti che vuole si seguano. Se non li capisci o non li impari subito fai fatica anche se sei un grande giocatore”.

Carli a Benevento per 3 anni. È sorpreso?
“Lui la Serie C non l’ha mai fatta, ma trova una struttura e un progetto solido. Il presidente è riuscito a dargli un abbraccio morale e lui si è sentito entusiasta di questo. Poteva aspettare la chiamata di una categoria diversa e invece ha dimostrato grande coraggio”.

- A oggi il miglior portiere italiano e in assoluto della serie A
“Partiamo da quello in assoluto, considerando una rosa di tre dico Onana, Szczesny e Maignan che è il più avanti di tutti, quello che ha fatto meglio. Se poi posso aggiungerne un quarto faccio il nome di Skorupski del Bologna che ha disputato un ottimo campionato. Per quanto riguarda gli italiani metto Meret, che non ha sempre acceso l’entusiasmo perché è silenzioso e poco mediatico, ma ha vinto lo Scudetto ed è stato decisivo. Poi faccio altri due-tre nomi come quelli di Di Gregorio, che ha fatto un grande campionato contando che gli avevano comprato Cragno e lo ha messo dietro, poi Vicario. Se dovessi prendere qualcuno è lui perché è forte e può fare il titolare per 8-10 anni in un club di alto livello. L’ultimo nome è quello di Caprile del Bari che gioca in Serie B e ha fatto un campionato di grande livello in una piazza importante e in un campionato molto difficile. Polito non poteva sbagliare la scelta del portiere e infatti ha trovato il nome giusto. Ha qualità e inoltre è un 2001 che ha dimostrato grande carattere. È pronto per la Serie A”.

Trenta secondi a ruota libera su Rugani
“Daniele è sotto gli occhi di tutti, ha riposto molto bene quando è stato chiamato in causa. Allegri è fatto a modo suo e lo ha fatto giocare non solo contro le ultime, ma anche contro le grandi come Atalanta o Napoli. Non è facile essere chiamato di tanto in tanto e non sbagliare nulla contro grandi attaccanti. Mi permetto di dire che è da otto anni alla Juve e non viene mandato via. Per caso in una piazza ci stai sei mesi non così a lungo”.

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