Como, Fabregas: "Dobbiamo migliorare la qualità negli ultimi metri"
Il Como di Cesc Fabregas conquista un punto contro il Monza, pareggiando 1-1 nella 14esima giornata di Serie A. Un risultato che lascia un po' di amaro in bocca ai lariani, capaci di creare diverse occasioni da gol, soprattutto nel primo tempo. Al termine della gara, l'allenatore spagnolo ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi ai microfoni di Dazn. Ecco le sue dichiarazioni:
Mister, nonostante le assenze, la sua squadra ha mostrato una chiara identità di gioco. Nel secondo tempo, però, avete sofferto un po' quando non avevate il controllo del match. Cosa è mancato?
"Sì, nei primi 20 minuti della ripresa non abbiamo gestito bene la partita. Loro sono passati a cinque difensori e poi a cinque attaccanti. Dobbiamo imparare a leggere meglio queste situazioni, partita dopo partita. Oggi avevamo poche soluzioni in panchina: Verdi si sta allenando bene, ma pensavo che questa fosse una partita adatta a Belotti, visto che lasciavano molti spazi. Gabrielloni è entrato, ma poteva giocare solo 10 minuti, dopo l'infortunio, Iovine non poteva giocare più di 30 minuti. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ma nella ripresa non abbiamo interpretato bene la partita. Dovevamo pressare alto, ma non ci siamo riusciti. Il rigore, il quinto stagionale contro, ha cambiato la partita. Loro hanno preso fiducia e noi siamo andati in difficoltà".
Nonostante le difficoltà, la squadra ha creato molte occasioni. Cosa non ha funzionato nella finalizzazione?
"Abbiamo avuto tante opportunità, persino su calcio d'angolo, ma non siamo stati fortunati. Non è il nostro momento, questo è certo, ma non posso rimproverare nulla all'attitudine della squadra. In un momento difficile come questo, non è facile giocare sotto pressione. Sono molto esigente e chiedo sempre di giocare con la nostra identità, perché è ciò che non deve mai mancare. Sarebbe facile cambiare e adattarsi all'avversario, ma ciò che ci rende diversi è la nostra aggressività, la compattezza e la solidarietà. Stiamo subendo gol in ogni partita, ma dobbiamo analizzare bene come nascono, quante volte ci tirano in porta e come arrivano le giocate avversarie. Solo così possiamo crescere".
Mister, la sua squadra costruisce molto bene il gioco, ma manca qualcosa negli ultimi metri. Come si spiega questa difficoltà?
"Direi che il problema è negli ultimi 15-20 metri. Arriviamo sempre vicino all'area avversaria, ma poi manca la qualità nell'ultimo passaggio, nel tiro o nella scelta di gioco. Ci stiamo lavorando, credetemi. Ne abbiamo parlato anche l'altra volta: quando hai l'occasione devi segnare. Noi creiamo cinque occasioni e facciamo un gol, questa è la differenza. È una questione di qualità e dobbiamo continuare a lavorare per migliorare".
Insistere su questo tipo di gioco, nonostante la classifica, dimostra personalità. Ma quante occasioni da gol perse le hanno fatto perdere il sonno?
"No, non perdo il sonno, ma dobbiamo migliorare nella finalizzazione. Quando non chiudi la partita e non fai la giocata giusta, queste squadre, che aspettano solo l'errore per ripartire, ti puniscono. Non abbiamo chiuso la partita nel primo tempo, quando abbiamo giocato bene e creato due occasioni. Lo stesso è accaduto nella ripresa. Loro sono una grande squadra e sanno sfruttare ogni dettaglio. Noi siamo aggressivi, proponiamo gioco e, come molte squadre che giocano così, soffriamo le ripartenze. Per questo è fondamentale il lavoro preventivo. Quando saltano il pressing, dobbiamo fare fallo. Siamo troppo buoni, non facciamo falli. Dobbiamo imparare anche queste cose, perché siamo giovani".