Billing: "Napoli tappa più importante in carriera, ora sogno di giocare Champions e Mondiale"
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Philip Billing, centrocampista trasferitosi in prestito dal Bournemouth al Napoli nell'ultima sessione di mercato, ha fatto il suo esordio in Serie A nell'ultimo match contro il Como e nella settimana che porta al big match contro l'Inter ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club azzurro: "Il calcio è sempre stato la mia vita, volevo solo giocare a calcio. Sai, nient'altro aveva importanza. E questo è tutto ciò che posso dire. Forse ero un po' un combina guai. Ma tranquillo, timido. Volevo solo giocare a calcio.
"Quando ero bambino il mio idolo era Ronaldinho; giocava al Barcellona, era colui che mi faceva venire voglia di giocare. Andavo nel campetto vicino casa e provavo a fare le sue giocate. C’erano poi ovviamente Maradona, Pelè, quei giocatori con cui crescevi e che ti facevano amare il calcio".
Billing spiega i sacrifici per diventare calciatore e cosa lo ha spinto a non mollare mai: "La gioia di vincere anche nei momenti difficili. Alla fine il duro lavoro ripaga. E quando le cose vanno bene devi comunque mantenere lo stesso atteggiamento, non esaltarti troppo; allo stesso modo, quando vanno male, non lasciarti abbattere. Perché alla lunga ti renderà più forte".
Sogno? E' sempre stato giocare la Champions e il Mondiale. Da bambino era quello di poter giocare in un grande club. Il Napoli è probabilmente il traguardo più importante della mia carriera finora. Qui tutti ti amano e vogliono farsi foto con te, si sente subito che è un posto caloroso. Questo ha un impatto su di noi perché quando scendi in campo giochi col fuoco dentro, penso che sia fantastico.
Come sono? Sono una persona semplice, mi piace rilassarmi, non ho ancora con me la mia Play ma mi piace giocarci. Mi piace la fotografia e sto imparando a dipingere. Come altri sport amo il paddle, in Danimarca è molto popolare. Seguo anche l’hockey sul ghiaccio. Mi piace guardare il tennis, ma non giocarci; Alcaraz è il mio preferito. Napoletano? Sto provando a impararlo ma è molto difficile, ho imparato “fratm” (fratello). Ma devo impararlo, devo imparare il napoletano, non l’italiano".
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