Aldo Serena ricorda Andy Brehme: "Era un fuoriclasse e bastava poco per intendersi"
Intervistato dall'edizione odierna di Tuttosport, l'ex attaccante dell'Inter Aldo Serena ha ricordato Andy Brehme, scomparso ieri all'età di 63 anni: "Era un regista spostato a sinistra. Quando gli si dava la palla, sapevi che era in cassaforte. Giocava con entrambi i piedi perché, mi raccontò, suo papà, che era stato calciatore, lo aveva obbligato fin da bambino a imparare a usare sia il destro che il sinistro. In questo modo, anche se pressato e con la sua andatura non tanto veloce, Andy riusciva a dribblare e a non perdere mai il pallone, giocandolo poi corto o lungo, con lanci da 50-60 metri. Con lui, avevi molteplici soluzioni di gioco".
Oggi si direbbe che Brehme era un giocatore moderno per quei tempi.
"Assolutamente. Per me fu una lieta novità scoprirlo in allenamento. Era un fuoriclasse e bastava poco per intendersi. Lui aveva capito i miei movimenti, io avevo imparato in base alla sua postura dove avrebbe crossato, se sul primo o sul secondo palo. In poche settimane compresi che era un giocatore di caratura superiore".
Il primo ricordo di Andy?
"Al termine del primo giorno di ritiro estivo a Varese, dopo cena, lui e Lothar Matthaus mi invitarono in camera per conoscerci meglio. Non ci capivamo perché non parlavamo la stessa lingua, ma dall’armadio tirarono fuori una serie di barattoli di birra e iniziammo a socializzare".