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Ag. Caprile: "Con l'Empoli sta crescendo. Genoa, finalmente il vero Ekuban"

Ag. Caprile: "Con l'Empoli sta crescendo. Genoa, finalmente il vero Ekuban"
giovedì 14 marzo 2024, 19:30Serie A
di Daniel Uccellieri
fonte Intervista a cura di Niccolò Ceccarini

Il procuratore Graziano Battistini intervistato da TuttoMercatoWeb.com nel corso della consueta rubrica La voce dell'agente ha parlato dei suoi assistiti Elia Caprile dell’Empoli e Caleb Ekuban del Genoa, ma non solo.

L'Inter ieri è stata eliminata dalla Champions
"L'Inter è una squadra attrezzata, avrebbe potuto arrivare fino in fondo alla Champions. Però è una competizione tosta, in cui può succedere di tutto. Non dimentichiamo comunque che è uscita ai rigori con l'Atletico Madrid. Non è giusto gridare allo scandalo, ci può stare perdere con la squadra di Simeone.

Domani Empoli-Bologna. Caprile ha recuperato benissimo, Nicola gli ha dato fiducia
"Sarà soddisfatto nel momento in cui l'Empoli raggiungerà la salvezza. Sarà una battaglia all'ultimo sangue, ma la squadra ci crede. Questa esperienza lo sta facendo crescere ulteriormente".

La stagione di Ekuban al Genoa è positiva. Cosa ci dobbiamo aspettare per il suo futuro?
"Mi aspetto che continui ad essere impiegato con continuità perché se lo merita. Sono contento, a Genova stanno vedendo le vere qualità di Caleb. Nel primo anno tutto il Genoa ha fatto male, l'anno scorso si è fatto male ai tendini e non ha potuto dare il suo contributo. Quest'anno si è rivisto il vero Ekuban".

La scuola italiana dei portieri continua a sfornare grandi talenti. Spalletti in quel ruolo ha l'imbarazzo della scelta
"Sì, molte volte la differenza la fa l'opportunità che viene data ai ragazzi. Mi auguro di vedere in Serie A sempre più portieri italiani, se deve esserci uno straniero deve essere un vero top. Ed io di top in Italia al momento ne vedo davvero pochi. L'importanza di avere un portiere di livello è fondamentale".

Marco Baroni a Verona sta facendo un lavoro eccezionale
"Ha gestito una situazione non facile a Verona, con un mercato particolarissimo. Il Verona ha venduto tanto ed ha acquistato tanti stranieri, non era facile. È stato bravo a gestire tutto, mai una parola fuori posto. Mi aggrego al plauso a Marco Baroni, poi ovviamente deve chiudere il cerchio e ottenere una salvezza importantissima e per molti versi insperata. Sogliano ha vissuto un mercato particolare, senza tirarsi indietro. È riuscito a vendere bene ed ha acquistato giocatori che non hanno cambiato molto il livello della squadra, ha fatto un ottimo lavoro".

Sarri si è dimesso, non una cosa che si vede tutti i giorni
"Qualche anno fa ho conosciuto mister Sarri, è una persona integra e appassionata del sul lavoro. Io credo alle sue parole, sicuramente è un gesto importante. Non mi ha stupito, perché ho conosciuto una persona che ha sempre voglia di incidere".

In campionato, oltre al discorso scudetto, c'è bagarre per le coppe europee e per la salvezza. Si è livellato tantissimo
"È vero, c'è grande equilibrio. Il calcio italiano negli ultimi anni si è fatto rispettare, mi piace pensare che le piccole abbiano capito come attrezzarsi per dare battaglia e alzare il livello del movimento calcistico italiano".

A livello di scouting, in Italia, si è tornati a vedere i giovani dal vivo?
"Fino a quando non la smetteranno di mettere le limitazioni alle rose, si fa molta fatica. La serie C deve essere un campionato di livello, i giovani devono giocare perché sono bravi, non perché c'è bisogno di un under per il minutaggio. Un anno ti cercano tutti perché sei giovani, l'anno dopo non interessi più a nessuno".

L'impatto di De Rossi alla Roma?
"Ha avuto la fortuna e la bravura di trovare la chiave dell'ambiente. Ora vedo una Roma che gioca a calcio, prima era solo chiacchiere e polemiche. Era tutto accentrato su Mourinho, era un boomerang che si ritorceva contro la squadra. Con l'arrivo di De Rossi è cambiato tutto, la squadra ha iniziato a giocare bene perché ha qualità".

È cambiata la figura dell'allenatore negli ultimi anni?
"Potrebbe essere una chiave di letture. Un allenatore deve essere se stesso. Conte per esempio non è credibile come amico dei giocatori, De Rossi evidentemente è diverso. Ogni allenatore deve trovare la chiave giusta per motivare i giocatori e tenere tutti sulla corda.

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