La mossa di D’Angelo che ha messo in difficoltà Grosso e il Sassuolo
Grandissima prestazione dello Spezia, forse la migliore stagionale per la squadra di Luca D'Angelo, che ha annichilato la corazzata Sassuolo riaprendo, forse, il campionato di Serie B. Non tutto è da buttare in casa neroverde ma la formazione di Fabio Grosso è andata in difficoltà per larghi tratti della partita. Le mosse del tecnico spezzino si sono rivelate vincenti. I suoi ragazzi hanno eseguito e hanno poi tramortito l'avversario con un pressing asfissiante ma la mossa tattica che più ha messo in 'imbarazzo' le strategie neroverdi è stata quella di Vignali titolare a destra con Elia mezzala.
Il tecnico aquilotto ha schierato il collaudato 3-5-2, con Chichizola a proteggere i pali. La linea difensiva composta da Wisniewski, Hristov e Mateju, supportati sulle corsie da Vignali e Reca, esterni a tutta fascia in grado di adattarsi al 5-3-2 in fase difensiva e trasformarsi in un propositivo 3-3-4 durante le transizioni offensive. Salvatore Esposito, fulcro del gioco davanti alla difesa, ha saputo orchestrare l’azione dal basso, fungendo da punto di riferimento in tutte le zone del campo. Con Elia e Bandinelli a supporto, i mediani si sono alternati negli inserimenti, supportando i due attaccanti Pio Esposito e Di Serio, che hanno costantemente cercato di non dare punti di riferimento alla retroguardia neroverde mettendo in difficoltà i centrali anche con la loro fisicità.
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Dall’altra parte, Fabio Grosso ha mandato in campo il suo Sassuolo con il 'solito' 4-3-3, trasformabile in 4-2-3-1, ma non è riuscito a trovare le contromisure giuste a un Spezia così compatto e ben organizzato. Moldovan in porta, con Toljan, Odenthal, Muharemovic e Doig in difesa non sono riusciti a dare la giusta protezione alla porta neroverde subendo le folate degli avversari. Boloca, regista della manovra, ha cercato di connettere le linee con l’aiuto di Lipani e Thorstvedt, mentre Berardi e Laurienté hanno tentato incessantemente di allargare le maglie difensive spezzine supportando la punta centrale Samuele Mulattieri.
Il Sassuolo è sempre una "corazzata" difficile da affrontare; le qualità tecniche sono amplificate dalla fisicità e dalla corsa. Grosso ha predisposto i suoi reparti in maniere compatta, cercando di chiudere gli spazi e riaggredire negli attimi di non possesso. La costruzione del gioco è stata rapida e diretta, con verticalizzazioni improvvise sui lati, ma gli aquilotti si sono dimostrati sempre sempre pronti a rispondere.
Il primo tempo ha visto lo Spezia mantenere un’intensità straordinaria, schiacciando gli avversari e facendoli faticare a trovare il ritmo. La catena Vignali-Elia, in particolare, ha messo in difficoltà la difesa sassolese, sorprendendoli e concretizzando il vantaggio. È proprio sull'interscambio su quel binario tra i due esterni che la strategia tattica di D’Angelo ha dato i suoi frutti, mettendo a dura prova la difesa neroverde. Certo, quando lo Spezia ha abbassato il ritmo, le qualità del Sassuolo si sono fatte sentire, e il gol su palla inattiva ha evidenziato una delle debolezze costanti della squadra di D’Angelo.
Ma la vera sorpresa è arrivata nella ripresa: nonostante il Sassuolo tentasse di rientrare in partita con l’inserimento di Volpato e il passaggio definitivo al 4-2-3-1, lo Spezia non si è mai tirato indietro e ha faticato e forse il Sassuolo si è sbilanciato in maniera fatale perdendo la gara. L’entrata di Kouda e Cassata sembrava voler ristabilire il baricentro, ma D’Angelo ha colpito nuovamente con il solito, Vignali, confermando la sua prestazione da protagonista e trovando la prima doppietta in carriera che ha condannato i neroverdi al terzo ko in stagione.