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Caputo: "Berardi non va d'accordo con tutti. A Sassuolo guadagna tanto e nessuno gli rompe le palle"
martedì 17 dicembre 2024, 10:01News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Caputo: "Berardi non va d'accordo con tutti. A Sassuolo guadagna tanto e nessuno gli rompe le palle"

Le parole di Ciccio Caputo, ex giocatore del Sassuolo, sulla sua esperienza in neroverde e anche sul rapporto con Domenico Berardi e De Zerbi

Nella top 3 dei giocatori con cui ha giocato, Ciccio Caputo ha inserito due calciatori del Sassuolo, ovvero Domenico Berardi e Jeremie Boga ("Strepitoso, quell'anno lì ha fatto 15 gol ed era il giocatore in Europa con più dribbling più di Messi"). Insieme a loro anche il portiere della Nazionale e ora al Tottenham ma prima compagno di squadra all'Empoli, Vicario. Intervenuto al podcast di OWC Sport, l'ex centravanti neroverde, attualmente svincolato, ha parlato di tanti temi, tornando anche sulla sua esperienza in Emilia e parlando del mancato trasferimento in un grande club di Berardi: "Lui è un ragazzo straordinario - nelle sue parole trascritte per voi da SassuoloNews.net - Io ho un bellissimo rapporto con lui. Ha un carattere particolare, è un ragazzo che lo devi saper prendere non è che va d'accordo con tutti. Anche la compagna, sono bravissime persone. Non lo so precisamente perché lui ha fatto questa scelta di restare sempre lì. Sicuramente la cosa che io posso pensare da giocatore o da ex compagno è che magari ha un contratto alto, gioca a Sassuolo, nessuno gli rompe le palle sta a casa la moglie, con la famiglia. No comfort zone, magari se guadagnava un po' meno magari uno dice vado in un'altra società dove vado guadagnare il doppio di più, cioè lui se va a guadagnare il doppio deve andare a guadagna 5-6 milioni di euro".

Ciccio ha poi parlato del passaggio a Sassuolo: "Io stavo trattando con il Genoa poi per colpa del vecchio presidente Preziosi, gli dico che mi sono rotto le palle e non ci sono andato. Senza la retrocessione sarei rimasto un altro anno a Empoli, sono andato via a malincuore. Poi mi chiama De Zerbi e mi fa 'che vuoi fare, ti vuoi divertire un po' a giocare a calcio, vuoi fare 20 gol? Se vuoi fare 20 gol tu sei l'attaccante ideale per me'. Quando lui mi disse così dissi, senti io ho vado solo a Sassuolo e non voglio andare più a nessuna parte e quella annata là ho fatto 21 gol, poi di mezzo c'era la storia del Covid. Noi siamo stati l'ultima squadra a giocare in Serie A in tutti i campionati perché giocavamo di lunedì sera che poi bloccarono tutto. Era marzo, non me lo dimenticherò mai, era Sassuolo Brescia, avevo fatto pure doppietta e si parlava di fermi tutti".

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Poi sul famoso cartello esposto dopo i gol al Brescia: "Nel tragitto pullman allo stadio mi stavo scrivendo con mia moglie su WhatsApp gli faccio 'Senti ma io voglio fare qualcosa per i ragazzi, per la gente, voglio lanciare un messaggio perché stiamo vivendo una situazione surreale' era nuova anche per noi quindi mia moglie mi fa 'Eh vedi tu, magari prendi un foglio di carta, scrivigli qualcosa sopra' e gli faccio io 'possiamo anche scrivere restate a casa andrà tutto bene' e fa lei 'eh non è male come idea', però sai c'era la partita Io non sapevo come diavolo fare perché comunque era tutto di fretta. Vabbè arrivo nello spogliatoio senza dire niente a nessuno. Chiedo un foglietto bianco al team manager, mi dà un foglietto bianco, mi metto nel bagno, me lo scrivo, lo piego piccolino così vado nella giacca, glielo metto dentro dico guarda Max (Fusani, ndr), si chiama Max, se faccio gol dammelo che lo tiro fuori. Lui fa 'Ma che cos'è'. Io gli dico di non aprirlo. Faccio gol, corro da lui non esulto neanche, corro da lui mi dà il foglio apre il foglio tutti a bocca aperta, tutti, non sapeva niente, nessuno, né la società, né l'allenatore, né i miei compagni niente quindi ho fatto una cosa molto di cuore, molto spontanea".

Su De Zerbi: "Lui non dorme la notte. Una faccia gonfia, sai quelli che non dormono, e lui diceva 'Raga io non dormo la notte perché io vedo cerco di capire, di informarmi'. Ci dava più informazioni possibili sul campo. Lui si arrabbiava se facevi un'esercitazione e passavi il pallone piano, si arrabbiava se non glielo davi sul piede forte, era maniacale però poi quando perdeva la testa tirava i palloni verso i tetti del centro sportivo, si arrabbiava così, ti facevi anche una risata".

Poi sull'addio ai neroverdi e il passaggio alla Sampdoria: "Dopo 2 anni a Sassuolo, dopo aver appena rinnovato il contratto col Sassuolo, gli ultimi tre giorni di mercato mentre ero a Gardaland mi chiama per l'ennesima volta Daniele Faggiano Daniele che era a Genova sponda Sampdoria. Gli faccio 'Daniele ma mancano tre giorni, avevo appena cambiato casa a Modena, avevo preso un'altra casa in affitto e adesso mancano tre giorni, come faccio?. Lui mi fa: 'o dentro o fuori'. E io 'sì dentro o fuori ma la società di chi è?', perché io avevo paura, c'era Ferrero, avevo paura della situazione perché si parlava già di società in difficoltà. Lui fa 'no, non ti preoccupare la società di Ferrero ma molto probabilmente se la prende Garrone. Io diciamo alzai la posta in palio per far saltare la trattativa perché gli ultimi tre giorni non mi andava, non è che non volevo andare per la piazza, io per la piazza ci volevo andare, era per la questione societaria che non volevo andare. Alla fine lui mi chiama l'ultimo giorno di mercato, tutto a posto, mi fa guarda presidente ha dato l'ok, abbiamo firmato tutto, ora non sappiamo se il contratto è stato depositato in tempo perché erano proprio gli ultimi minuti. Io ero dentro casa e aspettavo, sai quando fanno il calciomercato e tu non lo sapevi. Io non lo sapevo, alla fine annunciano che il contratto ed è stato depositato. Sono stato venduto per 5 milioni".

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