Vertice sulla sicurezza al Viminale. Negli stadi arriva il riconoscimento facciale
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si concentra su un tema di cruciale importanza per il futuro del calcio italiano: il vertice sulla sicurezza tenuto ieri al Viminale. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi hanno avviato un percorso concreto per migliorare la sicurezza negli stadi e combattere il razzismo, un problema persistente nel mondo del calcio.
L'incontro, che ha visto la partecipazione del Capo della Polizia Vittorio Pisani e dei rappresentanti della FIGC e delle principali Leghe del campionato, ha ribadito la necessità di passare dalle parole ai fatti. Abodi ha messo in evidenza la “grande sintonia e armonia” del gruppo, promettendo un'intensificazione degli incontri settimanali per affrontare le problematiche in modo tempestivo e efficace.
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Tra le misure discusse, si contempla un'eventuale modifica legislativa che permetterebbe un uso più avanzato delle tecnologie, tra cui il riconoscimento facciale, il cui utilizzo potrebbe diventare obbligatorio nei prossimi due anni. Questa tecnologia verrebbe integrata nei requisiti delle licenze nazionali, con l’obiettivo di creare un ambiente più sicuro per tutti gli spettatori. I funzionari hanno anche discusso l'idea di estendere i periodi di fermo per i tifosi colpevoli di violazioni e di trasformare il Daspo, attualmente una misura amministrativa, in una vera e propria sanzione penale.
Un'altra novità è rappresentata dalla promozione del “gradimento”, che permetterebbe ai club di allontanare i tifosi responsabili di comportamenti razzisti o violenti. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di maggiore responsabilizzazione delle società e dei loro dipendenti, un'azione resasi necessaria dopo i recenti fatti di violenza avvenuti a Milano.