
…con Daniele Faggiano
C’è anche la firma di Daniele Faggiano al Mondiale Qatar 2022. Da Petkovic fortemente voluto e valorizzato a Trapani a Cheddira tesserato a Parma e Sabiri che oggi si gode da protagonista la favola Marocco. Il dirigente della Sampdoria, deputato al mercato in uscita dei blucerchiati, parla a Tuttomercatoweb.
Faggiano, che effetto le ha fatto vedere Petkovic tra i protagonisti?
“Bello. Ma può ancora dare ancora molto di più. Lo ha detto anche lui…”.
Come nacque l’idea di portarlo al Trapani?
“Cercavamo un attaccante, una prima punta che avesse qualità. Bisognava anche stare attenti al budget. È stato bravo anche Cosmi che ha insistito”.
Anche Cheddira è passato tra le sue mani, a Parma. Che sensazioni prova un dirigente quando vede le sue scoperte valorizzate?
“Una grande soddisfazione pensando anche alle loro famiglie. Sono calciatori che vengono dalle categorie inferiori, che io guardo molto per scoprire talenti. Ci abbiamo creduto. Ma anche per lui è un punto di partenza, non di arrivo”.
Anche Brunori è tra le sue intuizioni. Oggi è un punto fermo del Palermo.
“Sono contento per Matteo. Sia lui che Cheddira erano tesserati per il Parma. Spero vincano la classifica cannonieri, Matteo ha sbagliato due rigori ma la sua forza è quella di non abbattersi mai. Deve continuare così”.
E c’è anche Sabiri con il Marocco…
“Era ai margini ad Ascoli. Ma l’anno prima lo avevo seguito tanto: qualcuno pensava fosse un bluff. Invece si è dimostrato un giocatore di qualità. Può fare molto bene. E quando si parla del carattere, beh, quello è parte di ognuno. Sta a noi dirigenti saper gestire prima le persone e poi i calciatori”.
Esiste il metodo Faggiano?
“No. Io cerco di lavorare e di stare sempre sul pezzo. Vado dove qualcun altro non va. Poi però ti prendi pure le pernacchie, ti dicono che se sei in Serie A e non puoi andare a vedere le categorie minori. Ma io sono fatto così. E vado avanti per la mia strada”.
La prossima intuizione?
“Occhio a Vitale. Sta facendo benissimo a Catania. Alla Samp lo abbiamo preso dal Santa Maria. Farà parlare di sé”.
Che Mondiale è stato fin qui?
“Il rammarico più grande è che non ci sia l’Italia. Viviamo e respiriamo calcio. La delusione è il Brasile. Agli amici ho detto che tifavo Marocco, sono felice, questa Nazionale sta facendo davvero bene. Avanti così”.
Faggiano, che effetto le ha fatto vedere Petkovic tra i protagonisti?
“Bello. Ma può ancora dare ancora molto di più. Lo ha detto anche lui…”.
Come nacque l’idea di portarlo al Trapani?
“Cercavamo un attaccante, una prima punta che avesse qualità. Bisognava anche stare attenti al budget. È stato bravo anche Cosmi che ha insistito”.
Anche Cheddira è passato tra le sue mani, a Parma. Che sensazioni prova un dirigente quando vede le sue scoperte valorizzate?
“Una grande soddisfazione pensando anche alle loro famiglie. Sono calciatori che vengono dalle categorie inferiori, che io guardo molto per scoprire talenti. Ci abbiamo creduto. Ma anche per lui è un punto di partenza, non di arrivo”.
Anche Brunori è tra le sue intuizioni. Oggi è un punto fermo del Palermo.
“Sono contento per Matteo. Sia lui che Cheddira erano tesserati per il Parma. Spero vincano la classifica cannonieri, Matteo ha sbagliato due rigori ma la sua forza è quella di non abbattersi mai. Deve continuare così”.
E c’è anche Sabiri con il Marocco…
“Era ai margini ad Ascoli. Ma l’anno prima lo avevo seguito tanto: qualcuno pensava fosse un bluff. Invece si è dimostrato un giocatore di qualità. Può fare molto bene. E quando si parla del carattere, beh, quello è parte di ognuno. Sta a noi dirigenti saper gestire prima le persone e poi i calciatori”.
Esiste il metodo Faggiano?
“No. Io cerco di lavorare e di stare sempre sul pezzo. Vado dove qualcun altro non va. Poi però ti prendi pure le pernacchie, ti dicono che se sei in Serie A e non puoi andare a vedere le categorie minori. Ma io sono fatto così. E vado avanti per la mia strada”.
La prossima intuizione?
“Occhio a Vitale. Sta facendo benissimo a Catania. Alla Samp lo abbiamo preso dal Santa Maria. Farà parlare di sé”.
Che Mondiale è stato fin qui?
“Il rammarico più grande è che non ci sia l’Italia. Viviamo e respiriamo calcio. La delusione è il Brasile. Agli amici ho detto che tifavo Marocco, sono felice, questa Nazionale sta facendo davvero bene. Avanti così”.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano