Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / sampdoria / Serie B
Sassuolo, Obiang: “Grosso è un insieme di emozioni. Berardi ultimamente è cambiato”TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 16 aprile 2025, 16:49Serie B
di Lucio Marinucci

Sassuolo, Obiang: “Grosso è un insieme di emozioni. Berardi ultimamente è cambiato”

Dopo sei anni al Sassuolo, Pedro Obiang è ancora un giocatore importantissimo per i neroverdi. Il centrocampista guineano si è raccontato ai microfoni di Radio Serie A, parlando dell’attuale stagione e non solo:

Com’è stata fin qui la stagione? Vi aspettavate di dominare così il campionato?
“Credo che se ci si mette a guardare i nostri risultati ci si renda conto di come abbiamo fatto praticamente tre stagioni in una. L’inizio, dove c’erano tanti giocatori nuovi e dove bisognava riadattarsi, poi quando si è trovata un po’ di stabilità, fino a Dicembre-Gennaio, e poi da Febbraio in poi, in cui abbiamo capito che in Serie B non si può mai mollare nulla e che tutte le partite sono diventate importantissime”.

Quelli sono state le maggiori difficoltà?
“Sicuramente il cambiamento degli interpreti, e qui devo fare i complimenti ai dirigenti e al mister, perché il periodo del mercato è stato veramente complicato. C’era chi voleva andare via e chi arrivava, quindi bisognava trovare il giusto mix tra i giocatori. Tutti hanno dato per scontato che fosse facile e invece no. Ci sono stati dei momenti in cui eravamo talmente tanti che per poco non entravamo dentro al campo”.

Da giocatore esperto, quanto lavoro hai dovuto fare per far integrare i nuovi?
“Devo dire che fortunatamente neanche tanto. La società ha fatto la scelta di prendere sempre dei ragazzi bravi e con la mentalità giusta. L’unica cosa che ho dovuto fare è stata allenarmi sempre e dimostrare che ancora non mi serve il bastone, nonostante l’età. Noi abbiamo un gruppo bello e giovane ed è fondamentale sapersi integrare. Oggi sono cambiate tante cose, ai miei tempi per dire quando ho iniziato non si poteva neanche mettere la musica in spogliatoio”.

Ti ci ritrovi nel ruolo di leader?
“In passato qui ho avuto figure come Peluso e Magnanelli, che sono stati sempre dei modelli un po’ atipici. Ridevano, scherzavano e mi facevano passare i momenti di difficoltà. Ora fortunatamente ho altri leader come Romagna e Berardi con cui condividere questi compiti”.

Come lo hai visto Berardi? È tornato alla grande nonostante gli infortuni.
“È proprio cambiato. Non so se sia stato l’infortunio o la retrocessione, ma è cambiato. È sempre stato trascinatore in ogni momento, in allenamento dà sempre il 100% nonostante sia uno che non parla molto. È tornato dove doveva essere, al centro del progetto”.


Dove avete festeggiato dopo il pareggio dello Spezia?
“Avevamo poca fiducia di vincere quindi avevamo chiesto di andare a trovare le rispettive famiglie. Io infatti ero a casa e ad un certo punto ho visto la nostra chat su whatsapp impazzire. Non siamo stati vicini a livello fisico, ma è stato un continuo di messaggi e videochiamate”.

Quest’anno hai segnato anche un gol, che ti mancava dal 2020. Che emozione è stato?
“Lo stavo cercando da un po’. Trovarsi a far gol per un giocatore più difensivo è un plus. Farlo in quel momento della partita poi è stato bello, peccato che non sia bastato. Mi sono ricordato che ogni tanto devo calciare anche io”.

Come definiresti Grosso?
“Il mister è un insieme di emozioni. Gli piace trasmettere carica ed energia. Se lo vedeste durante le partite: lo vedi passare avanti e indietro cento volte. Il mister ne ha vissute tante e spesso ci dice che le partite bisogna viverle al 101% e di lasciarci andare”.

La tua carriera ha vissuto un’assenza legata alla miocardite. Come hai affrontato quel periodo?
“Quel periodo mi ha insegnato davvero tanto. Oggi vivo le cose in modo diverso. Ogni dettaglio è importante e mi godo le cose. Quel periodo infatti non è stato duro solo per il fatto di dover lasciare il calcio, ma più che altro perdere qualcosa di mio. Ho apprezzato ancora di più la famiglia, gli amici e ogni momento ha assunto un valore differente. Nel frattempo in quei momenti mi sono buttato anche un po’ su altre cose, come la produzione di vino”.

Nel tuo futuro cosa vedi dopo il calcio giocato?
“Nel mio futuro vorrei fare tantissime cose nel calcio, ma in realtà vivo molto alla giornata. Il passato mi ha insegnato a non fare troppi progetti. Ora finiamo questa stagione e vediamo cosa succederà in quella dopo”.

Tornando al passato, che rapporto avevate con Mihajlovic?
“Questo è un tasto particolare. Una cosa che mi dà un po’ fastidio è che tendiamo a parlare molto di alcune persone quando non ci sono più. Lui è stata una persona a cui mi sarebbe piaciuto stargli ancora più vicino. Un messaggio per me lo ha sempre avuto. È stata una persona diversa, mi parlava di quanto fosse importante lottare. È stata una persona stupenda”.