
Una vittoria voluta da tutti, quel clima che solo l'Arechi sa creare! E ora crediamoci fino alla fine
Tutti in campo per la vittoria. Ed è finita con sette minuti di recupero e tanta sofferenza. E i tre punti sono arrivati. La carica era quella giusta visto che solo con una prova maiuscola ci si poteva arrampicare verso le zone meno calde della classifica. E in effetti l’inizio della Salernitana contro il Sudtirol dell’ex Fabrizio Castori applaudito ad inizio gara era stato diverso dalle partite nelle quali c’era Breda in panchina.
Vuoi per la presenza del nuovo tecnico Marino ma anche per un buon ritmo gara che lasciava presagire altri scenari. Poi nella prima parte,sul finire,tutto è quasi naufragato nel senso che la squadra ha avuto timore, consapevole che questa squadra del Sudtirol non era un fulmine di guerra e cercava solo di ribattere e di non perdere le distanze.
E’ chiaro che anche psicologicamente si sono sentite le distanze dai bolzanini (che avevano cinque punti in più in classifica) ma quella spinta della curva sud che anche ieri ha ricordato il proprio leader Siberiano a 15 anni dalla morte poteva e doveva dare quel qualcosa in più.
Che non c’è stata nella prima parte della gara con oltre 14mila presenze sugli spalti e con loro anche il patron Danilo Iervolino e anche l’ex centro- campista Antonio Candreva che hanno suonato la carica per arrivare a quei tre punti che servivano come panacea. L’approccio alla gara ad inizio secondo tempo importante con il gol realizzato da Ghiglione ha sciolto finalmente un Arechi che altro non aspettava che la rete della liberazione dopo tanta spinta con poco costrutto.
Ma si sa bene che quando si ha l’acqua alla gola si cercano episodi che possono essere determinanti proprio per farti cambiare l’andamento di una partita. Anche il secondo gol di Ferrari di testa su palla inattiva che ha portato al doppio vantaggio poteva far prevedere un altro svolgimento della partita. Il gol ospite di Pietrangeli ha rimesso tutto in discussione con tanto pathos nella tifo- seria granata che ha intravisto le streghe dietro l’angolo proprio perchè conoscendo le squadre allenate da Castori che non si arrendono mai si rischiava, magari, di essere raggiunti vanificando quanto di buono era stato fatto.
Negli ultimi minuti di gioco la paura è stata grande ma bisognava solo stringere i denti, cercare di non perdere le distanze per portare a casa la preziosa vittoria. Che in questo momento vale oro colato. E possiamo dire che è la vittoria della rinascita che nelle ultime cinque gare di campionato potrebbe ridare coraggio alla nostra Salernitana impegnata nella lotta salvezza.







