
Salernitana porte aperte: elmetto in testa con il Modena
Continuano le iniziative della Salernitana rivolte al suo dodicesimo uomo. Una mano tesa da parte del club verso la propria tifoseria che significa desiderio di ritrovare quel famoso clima del 7% di qualche stagione orsono. Da un lato gli appelli a seppellire l'ascia di guerra e al sostegno incondizionato del cavalluccio marino da parte della Curva Sud Siberiano e dall' altro una società che si percepisce vulnerabile e che certifica quanto sia per sé imprescindibile l'effetto trascinante della propria torcida. Tre anni dopo, però, la situazione è molto diversa, anzi in comune con quella rimonta straordinaria vi sarebbe soltanto una posizione in classifica molto negativa che suonerebbe un po' come una condanna, ma che lascia residue speranze di scalata virtuosa. La Salernitana non è più in serie A, milita in cadetteria, ma questo non c'entra in quanto l'amore ed il supporto prescindono da ogni categoria. Danilo Iervolino non è più il presidente della Bersagliera, pur essendo sempre l',esclusivo proprietario del club ma, soprattutto, il rapporto tra piazza e dirigenza è molto deteriorato, e ciò è avvenuto in modo direttamente proporzionale alla perdita di credibilità e di appeal che quest' ultima ha fatto registrare presso gli aficionados granata dopo tante promesse disattese e vari autogoal comunicativi e gestionali.
Il popolo granata, pur percependo pienamente l'assoluta delicatezza del momento della Salernitana e la gravità di un doppio salto all'indietro, sarebbe ancora un po' freddino, anzi manterrebbe una certa irritazione verso una proprietà e un' amministrazione ritenuta poco affidabile e poco rispettosa della storia del sodalizio di via Allende e dell'importanza che la squadra di calcio con il cavalluccio marino sul petto riveste per la città e la provincia. Gli ultras e i semplici tifosi presenti all' Arechi nell'allenamento odierno, tenutosi a porte aperte per volontà della società e dello staff tecnico campano, non avrebbero superato le 300 unità, restando ben lontani dalle potenzialità che Salerno ha palesato tante volte e nella primavera del 2022 in particolare. Si tratterebbe, tuttavia, di segnali importanti di disgelo e di inversione di una pericolosa tendenza che stava pericolosamente favorendo contestazioni, anzi, forse anche qualcosa di peggio: l' indifferenza e il disamore che generavano una progressiva dissezione degli spalti dell' Arechi.
La politica dei prezzi molto ribassati, gli appelli postati dal club e dai calciatori sui canali ufficiali, la decisione di aprire le porte degli allenamenti ai supporters granata e, specialmente, la disponibilità ad un nuovo incontro proprietà-tifosi sarebbero tutti indici tangibili di un timore crescente di un esito stagionale infausto, ma pure di un desiderio di reagire e cambiare marcia, in nome di un corpo unico tra i giocatori, l' allenatore, i dirigenti e il popolo salernitano. Sulla sponda dei sostenitori della Bersagliera si percepisce, invece, un grande desiderio di trovare dei leader che possano incarnare le speranze di remuntada e trascinare il gruppo nell' impresa da realizzare. All' Arechi ci sono stati cori e applausi per Soriano, uomo di indiscusse potenzialità per carisma, esperienza e doti tecniche, così come in tanti hanno sottolineato come si aspettino molto da Verde e da Ferrari, affinché siamo esempio per i più giovani e determinanti per portare a casa punti indispensabili.
Le premesse sembrerebbero esserci dopo le prestazioni positive fatte registrare dal trio Ferrari-Verde e Soriano in quel di Cesena, dove è mancato purtroppo il risultato ma non la reazione dei granata, così come è da salutare positivamente il rasserenamento del clima tra Cerri e i supporters, visto e considerato che servono goal e presenza offensiva al cavalluccio marino.I tifosi chiedono da sempre di lottare e di sudare la maglia, a prescindere da categoria e classifica del momento, ma, in frangenti come questo, ciò diviene una pretesa e nulla può essere perdonato riguardo a mancanza di carica agonistica. La squadra dovrà trascinare lo stadio dalla propria parte e, per infiammarlo, potrebbe bastare un atteggiamento aggressivo, qualche tackle deciso, qualche percussione insistita o qualche giocata di classe, in nome della percezione di una volontà di non rassegnarsi e di indossare il proverbiale elmetto in testa. Con il Modena sin dai primi minuti vi dovrà essere tutto un altro atteggiamento da parte di Ferrari e compagni, un approccio deciso e un clima da battaglia sportiva, tale da intimidire i canarini e frustare sul nascere le loro ambizioni di andare a punti per inseguire poco probabili velleità di partecipare ai play off post season.







