Salernitana, focus sulla posizione di Breda: la situazione attuale
Tre gare sulla panchina della Salernitana per il cavallo di ritorno Roberto Breda e sempre tre i punti conquistati dai granata, frutto della vittoria al fotofinish contro la Reggiana. Il tecnico trevigiano, pur non potendosi reputare in discussione, sarebbe già sotto la lente di ingrandimento della società campana, alquanto delusa non solo dai risultati del campo ma, probabilmente, anche da determinate scelte operate dall'allenatore. Breda gioca abitualmente con il modulo base 3-5-2, sistema di gioco non in continuità con il dimissionario Stefano Colantuono, che adottava un 3-4-2-1, e in notevole discontinuità con Giovanni Martusciello, che aveva iniziato la stagione sulla panchina granata in nome di un calcio offensivo e propositivo, alternando il 4-3-3 base con il 4-2-3-1. L'aspetto non è certo secondario, tenendo presente che la rosa della Bersagliera è stata costruita in estate da Petrachi proprio sulla base del gioco praticato dal trailer ischitano, puntando su atleti aventi caratteristiche tecnico-tattiche con esso calzanti. Basti, a riguardo, pensare quanta abbondanza ci sia in rosa di esterni di attacco, trequartisti e mezzali offensive, con diversi elementi attualmente non a caso ai margini o sul mercato.
La rivoluzione di gennaio, targata Breda-Valentini, è appena iniziata ed è ben lungi dal potersi ritenere conclusa, dal momento che, se l'ex regista dell' Ippocampo intenderà perseverare con questo suo spartito tattico, occorrerà inserire elementi più adatti e cederne diversi altri. Le difficoltà a trovare spazio di giocatori come Soriano, Braaf, Kallon e lo stesso Verde si spiegano così, come pure è spiegabile l'impiego frequente di esterni che in realtà sono difensori, e come tali hanno i piedi nel momento di crossare o tagliare e battere a rete, ciò considerando anche la carenza in rosa di terzini in grado di giocare in una linea difensiva a quattro elementi. Va rimarcato che Breda, come qualsiasi altro tecnico, per essere più compiutamente giudicato, necessiterebbe di almeno tre o quattro rinforzi importanti per la cadetteria, già del tutto pronti fisicamente e in possesso di carattere da vendere. Nella Salernitana vi è difetto di leader veri che sappiano trascinare il gruppo nelle difficoltà e nei momenti in cui ci sarebbe da cambiare passo e osare con personalità, specie in trasferta. Gli acquisti effettuati, bomber Cerri a parte, possono essere un buon segnale di partenza, ma non si possono considerare tali da poter cambiare in positivo un allarmante trend di risultati stagionali, vuoi per limiti di esperienza o tecnici, vuoi per la disabitudine a vedere il campo con continuità.
Occorrono investimenti e anche rapidi e significativi, perché non certo puoi pensare di offrire contratti di sei mesi a calciatori richiesti e potenzialmente decisivi. Legittimo, invece, potrebbe essere proporre agli Henry di turno contratti pluriennali, ricchi economicamente ma condizionati alla permanenza della Salernitana in serie B, con ciò tutelando il club da ingaggi pesanti e gli atleti stessi da declassamenti forzati nel malaugurato scenario di retrocessione in terza serie. E Breda? Come valutare il suo impatto a Salerno e il suo operato ad oggi? La Salernitana starebbe palesando difficoltà ad esprimere gioco, assumendo in campo atteggiamenti eccessivamente coperti e difensivi, per via di reticenze a schierare, anche a Pisa in superiorità numerica, un trequartista come Verde dietro due punte pure, tipo la coppia Cerri-Raimondo. Diverse volte si sono visti in campo a lungo cinque difensori, tre centrali più i due quinti a supporto della mediana, anche quando vi era da accentuare la pressione offensiva per arrivare al successo, come nel match all'Arechi con la Reggiana, anch'essi ridotti in dieci uomini nel secondo tempo.
Breda, tuttavia, è subentrato in corsa in una situazione difficile dal punto di vista del morale della squadra e con calciatori importanti della rosa, come ad esempio Verde e Tongya, non al meglio fisicamente. La domanda è inevitabile e conduce a chiedersi quanto sulle loro prestazioni inciderebbero motivazioni tattiche riguardo la posizione occupata in campo e quanto il loro palese stato non ottimale di forma. La sensazione è che, Cerri a parte, l' impatto dei nuovi arrivi sia stato al di sotto delle attese e che le difficoltà di amalgama si siano, d'altro canto, rivelate superiori al preventivato. Il biondo mister trevigiano meriterebbe, tuttavia, che la squadra fosse completata e rinforzata da giocatori veri di profilo differente rispetto agli acquisti fatti finora e, in generale, di poter disporre di almeno altre due o tre gare per imprimere il proprio marchio sulla stagione del cavalluccio marino. La gestione di Breda contro il Pisa poteva effettivamente essere migliore, ma attenzione, il vero focus va tenuto sul patron Iervolino, il quale è moralmente chiamato ad intervenire più massicciamente in chiave mercato, mettendo a disposizione risorse fresche per innalzare il tasso tecnico e il livello di prestazioni della sua Salernitana. L'imprenditore partenopeo dovrebbe completare La Rosa con l' attuale tecnico riconfermato in panca e poi, solo allora, aspettarsi risultati concreti e valutare avvicendamenti alla guida tecnica dei granata.