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Colpe ormai chiare, ma ora non ha senso anteporre lo scetticismo sulla società alla maglia: Arechi vuoto è segno di resaTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Colpe ormai chiare, ma ora non ha senso anteporre lo scetticismo sulla società alla maglia: Arechi vuoto è segno di resa

La premessa, quasi scontata, è che lo scetticismo di tutti, la freddezza dell'ambiente e la rabbia sportiva all'indirizzo della società e del suo presidente sono ampiamente giustificabili. Chi c'è legge sa, ad esempio, che in estate scrivemmo un editoriale provocatorio intitolandolo "campagna zero abbonamenti", tanto per essere chiari. E chi segue il nostro sito sa perfettamente che non siamo stati tenerissimi nei confronti dell'attuale proprietà nemmeno quando ci si salvava in modo trionfale e l'osanna a prescindere era sentimento diffuso.

Ora, però, riteniamo sia necessario fare tutti un passo indietro e pensare esclusivamente al bene della Salernitana. Il segnale è stato lanciato, con stadio mezzo vuoto per tre partite, una contestazione civile e una ritrovata compattezza tra le varie anime del tifo. La società, lacunosa sotto molti aspetti, ha preso atto, attraverso Milan ha chiesto scusa e, dopo tante parole, sta provando a farsi "perdonare" con i fatti scuotendosi dall'apparente torpore con una serie di decisioni rapide e in larga parte condivisibili.

Anzitutto  affidandosi a un direttore sportivo che, in 48 ore, ha rivoluzionato il reparto offensivo assicurandosi due elementi top per la categoria e a un allenatore che incarna la storia e che, soprattutto da subentrante, ha fatto benissimo nel corso della sua carriera. Con aumenti di capitale milionari utili a sistemare il bilancio. Sotto questo aspetto è più che legittimo rimarcare che Iervolino abbia fatto un esborso economico non indifferente nè dovuto, visto che - tra paracadute e cessioni estivi - c'erano già introiti a sufficienza per operare liberamente sul mercato invernale. 

 Ora c'è una categoria da salvare e, fino a giugno, sarebbe opportuno mettere da parte ogni cosa (le responsabilità sono chiare, i pensieri sono stati ribaditi più volte) cercando di non vederla nera come la mezzanotte a prescindere. Perchè i pregiudizi, in un senso o nell'altro, non fanno crescere e non aiutano. Cerri-Raimondo, con Verde alle spalle e Amatucci e Adelaide a centrocampo è tanta roba per chi deve salvarsi. Corazza, se arrivasse, è ventenne che ha esordito in Champions. In attesa del difensore centrale forte e di almeno un altro centrocampista. 1000 biglietti venduti è semplicemente una vergogna.

Ha poco senso restare a casa oggi e poi magari venire in 25mila ad aprile o maggio quando si giocheranno le partite decisive. Ora conta solo la Salernitana, una retrocessione sarebbe un dramma sportivo. Gli appelli sono inutili: per chi è tifoso è sufficiente capire il momento per fare il biglietto. Che poi si speri in una svolta societaria o in un patron che torni ad essere quello dei primi due anni è legittimo. Ma, senza voler scadere nella retorica e nella banalità, ricordiamo sempre che tutti passano e la maglia resta. E vincere sul campo oggi è l'unica cosa che conta.