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Ci scrive un tifoso presente a Reggio Emilia: "Vorrei fare una precisazione sul bimbo che si è dovuto togliere la maglia della Salernitana"
Oggi alle 10:30News
di Lorenzo Portanova
per Tuttosalernitana.com

Ci scrive un tifoso presente a Reggio Emilia: "Vorrei fare una precisazione sul bimbo che si è dovuto togliere la maglia della Salernitana"

Questa la lettera che ci giunge in redazione da parte di un tifoso della Salernitana residente a Modena, presente al Mapei Stadium per la gara con la Reggiana, si quanto accaduto al bimbo che si è dovuto togliere la maglia granata prima dell'ingresso allo stadio: "Spett.le Redazione, sabato scorso ero al Mapei Stadium con la mia nipotina per seguire la partita Reggiana – Salernitana. Sono salernitano doc, ma vivo a Modena da più di 40 anni e mia moglie è modenese, così come i miei parenti acquisiti. Con riferimento alla partita Reggiana-Salernitana, alcune testate giornalistiche hanno riportato la notizia di un bimbo che si è presentato all'ingresso del Mapei Stadium indossando la maglia della Salernitana, e gli steward all'ingresso lo hanno invitato a togliere la maglietta, per sostituirla con una anonima, per poter accedere allo stadio.

Credo sia giusto precisare, circostanza che non tutti hanno chiarito pur essendo decisiva per una corretta valutazione dell'accaduto, che il bimbo e suo padre avevano acquistato i biglietti per la curva Sud, destinata ai tifosi della Reggiana, ed è proprio per questo che è sorto il problema. Allo scopo di evitare episodi di violenza o di incitazione alla violenza, non solo a Reggio Emilia ma in tutti gli stadi di calcio, è precisato che nella curva dei tifosi della squadra di casa, così come nella curva dei tifosi della squadra ospite, non possano entrare tifosi della squadra avversaria esibendone i colori. In particolare, molti regolamenti in modo più o meno esplicito ricordano che allo spettatore che acquisti il titolo di accesso in violazione delle procedure per la separazione dei sostenitori delle squadre, potrà essere inibito l'accesso nello stadio. Addirittura a San Siro, per esempio, è previsto che la società organizzatrice dell'evento possa procedere al suo allontanamento dallo stadio ove la rilevazione della violazione abbia luogo dopo l'avvenuto accesso.

In verità, invece, il bimbo una volta all'interno della curva ha indossato nuovamente la maglia della Salernitana, ed i tifosi reggiani non hanno dato luogo ad alcun segno ostile o di dileggio. E' giusto ricordare che gli steward, che prestano servizio negli stadi, sono giuridicamente equiparati, nell'esercizio delle proprie funzioni, agli "incaricati di un pubblico servizio", ed è proprio per questo sono tenuti a far osservare le norme che regolano l'accesso ai vari settori dello stadio ed a garantire per tutti la massima sicurezza, quindi nessuna manifestazione di pregiudizio o faziosità, come qualcuno ha lasciato intendere.

Il clima all'interno ed all'esterno dello stadio sia prima, durante, che dopo la partita, è stato improntato al massimo rispetto, e desidero sottolineare che al termine dell'incontro la mia nipotina di dodici anni, modenese ma innamorata di Salerno, si è fermata in attesa all'uscita del parcheggio, mostrando alto un cartello con scritto "Forza Salernitana" alle auto dei tifosi reggiani che lasciavano lo stadio, lo stesso che aveva esibito nel corso della partita, senza ricevere alcuna contestazione, se non dei sorrisi di simpatia. Spero che questa mia testimonianza possa essere pubblicata e portata a conoscenza dei vostri lettori, tra cui mi annovero, così come a conoscenza di tutti i tifosi della Salernitana, per chiarire quanto avvenuto, senza che si dia adito ad equivoci sempre potenzialmente fuorvianti e pericolosi quando si parla di tifoserie, sperando che invece possa rappresentare anche un esempio di una corretta etica dello sport. Cordiali saluti. Giovanni Franco Falchetta"