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Antonelli: "Juve ancora in corsa per il titolo. Mayoral-Fiorentina? 98%"
Ampia chiacchierata di mercato e non solo insieme a Stefano Antonelli, agente e intermediario. Si parte da un'analisi del campionato a due mesi e mezzo dall'inizio. "Finora - spiega a Tuttomercatoweb.com - è emerso che ci sono buonissime possibilità che diventi un torneo ancor più importante e interessante dello scorso anno, con quattro squadre, Milan, Napoli, Inter e Juventus che possono lottare fino in fondo".
Dunque anche la Juve in corsa?
"E' vero che è in ritardo e non esprime un gioco che fa impazzire ma Allegri è comunque abituato a fare di necessità virtù e ha capito che non poteva trovare gioco e risultati, così ha messo dentro una Juve cinica per portare a casa punti. Il distacco è significativo ma la Juve come fai a non metterla in corsa?"
Su Pioli cosa si sente di aggiungere?
"Ha portato e dà consapevolezza e serenità. Abile nella gestione di Ibra ma anche di Giroud altro giocatore abituato a grandi platee. Ha avuto tanta pazienza nell'aspettare Tonali facendolo progredire. In più vedo che la società ha trovato un suo equilibrio specifico. Massara è un dirigente di grande spessore tecnico e Maldini oltre alle sue competenze sa anche rappresentare al meglio il Milan. Prima del lockdown lo stesso Maldini e Pioli erano in discussione e se quel trend fosse continuato e non ci fosse stata pazienza oggi saremmo forse a parlare di un altro Milan".
Spalletti invece come lo vede?
"E' sempre lui, chiaramente come per ogni allenatore è importante anche il contesto societario e l'ambiente. Conosco Luciano da 22 anni, l'ho frequentato in tutte le sue esperienze e come allenatore e insegnante di calcio è ai primi tre posti".
Le delusioni quali sono state?
"Io dico che il Bologna finora è stato discontinuo: ha un ottimo allenatore e un buon organico ma ha iniziato soffrendo e alterna buone prestazioni ad altre meno. Il Cagliari non riesco a vederlo lì, nè con Semplici tanto meno con Mazzarri. L'organico è di primo livello ma c'è un trend simile all'anno scorso quando poi servì una rincorsa clamorosa".
L'allenatore rivelazione?
"Dico Italiano senza dubbio. Mi piace il suo modo di interpretare il calcio. Ho parlato più volte con lui e mi ha colpito anche come carisma, idee e elasticità, nella capacità cioè di poter adattare il momento alla squadra e all'organico e viceversa".
Il mercato di gennaio come sarà?
"Siamo abituati a dire che sarà un mercato povero, poi ci accorgiamo che non è così e gli affari vengono fatti. Mi aspetto che il Napoli non cambi molto, forse prenderà un terzino sinistro che sia un'alternativa a Mario Rui. La Roma qualcosa farà sulla fascia destra in difesa e con l'uscita di Borja Mayoral interverrà davanti".
Borja Mayoral verso la Fiorentina?
"Al 98%. La Viola in mezzo al campo è completa e Nico Gonzalez è imprescindibile: senza di lui non è uguale".
Il caso Vlahovic come verrà risolto?
"La Fiorentina farà una scelta di circostanza: rinnovare non rinnova, dunque il club vedrà se può cambiare subito a gennaio e trovare l'interlocutore giusto. Non credo debba regalarlo a gennaio, quindi a quel punto meglio provare a tenerlo fino a fine stagione. Parlando poi delle altre, l'Inter ha l'organico super completo e non farà nulla a mio parere se non qualcosa di prospettiva".
Che idea si è fatto invece sul Torino?
"Ha iniziato bene, ha poi perso qualche gara per disattenzioni anche perchè deve assimilare ancora il pensiero di Juric ma lo vedo capace di divertire. Sa stare in campo, forse gli manca la finalizzazione perchè costruisce più di quanto realizza ma troverà equilibrio e prenderà forse un altro centrocampista a gennaio. Ci sarà poi da vedere cosa farà Rincon, che potrebbe andare a giocare. Per 4-5 elementi forse è finito un ciclo, mentre andranno via alcuni ragazzi per la Coppa d'Africa e servirà quindi qualche puntello".
Le conosce molto bene il presidente Cairo avendo lavorato da ds nel Toro. Che idea si è fatto sulla polemica tra il presidente e l'ex responsabile del settore giovanile Bava a proposito del caso Lucca?
"Penso di conoscere abbastanza bene i protagonisti e devo dire che mi è dispiaciuto vedere queste due-tre giornate di fuoco mediatico. Il rapporto tra Cairo e Bava è stato strepitoso, insieme hanno portato avanti 9 anni di settore giovanile. E senza particolari investimenti anche se Cairo ha comunque speso, sono stati vinti scudetti e portati giocatori in prima squadra o nei professionisti: da Segre a Bonifazi a Proia a Bongiorno a Millico a Rauti. Il Toro è la società che con l'Empoli, la Roma e l'Atalanta ha prodotto una quantità infinita di giocatori. Mi dispiace quel che è accaduto perchè i due, indipendentemente dal fatto che lavorino o no insieme, possono condurre un rapporto ideale a distanza. Sono due professionisti importanti e persone stimabili e credo che sapranno come far tornare tutto nelle giuste linee. Del resto, quanti giocatori sono esplosi altrove dopo essere cresciuti in un determinato club? Lucca è un esempio ma ce ne sono tanti altri: non è la prima volta nè sarà l'ultima. Bava è un gran professionista, forse ha sempre pescato nel territorio piemontese ma a largo spettro e ha fatto un bel lavoro. Cairo gli ha messo a disposizione tutto per 9 nove e oggi devono fare... una comunicazione diversa. Peccato che ci sia stato questo momento di tensione".
Dunque anche la Juve in corsa?
"E' vero che è in ritardo e non esprime un gioco che fa impazzire ma Allegri è comunque abituato a fare di necessità virtù e ha capito che non poteva trovare gioco e risultati, così ha messo dentro una Juve cinica per portare a casa punti. Il distacco è significativo ma la Juve come fai a non metterla in corsa?"
Su Pioli cosa si sente di aggiungere?
"Ha portato e dà consapevolezza e serenità. Abile nella gestione di Ibra ma anche di Giroud altro giocatore abituato a grandi platee. Ha avuto tanta pazienza nell'aspettare Tonali facendolo progredire. In più vedo che la società ha trovato un suo equilibrio specifico. Massara è un dirigente di grande spessore tecnico e Maldini oltre alle sue competenze sa anche rappresentare al meglio il Milan. Prima del lockdown lo stesso Maldini e Pioli erano in discussione e se quel trend fosse continuato e non ci fosse stata pazienza oggi saremmo forse a parlare di un altro Milan".
Spalletti invece come lo vede?
"E' sempre lui, chiaramente come per ogni allenatore è importante anche il contesto societario e l'ambiente. Conosco Luciano da 22 anni, l'ho frequentato in tutte le sue esperienze e come allenatore e insegnante di calcio è ai primi tre posti".
Le delusioni quali sono state?
"Io dico che il Bologna finora è stato discontinuo: ha un ottimo allenatore e un buon organico ma ha iniziato soffrendo e alterna buone prestazioni ad altre meno. Il Cagliari non riesco a vederlo lì, nè con Semplici tanto meno con Mazzarri. L'organico è di primo livello ma c'è un trend simile all'anno scorso quando poi servì una rincorsa clamorosa".
L'allenatore rivelazione?
"Dico Italiano senza dubbio. Mi piace il suo modo di interpretare il calcio. Ho parlato più volte con lui e mi ha colpito anche come carisma, idee e elasticità, nella capacità cioè di poter adattare il momento alla squadra e all'organico e viceversa".
Il mercato di gennaio come sarà?
"Siamo abituati a dire che sarà un mercato povero, poi ci accorgiamo che non è così e gli affari vengono fatti. Mi aspetto che il Napoli non cambi molto, forse prenderà un terzino sinistro che sia un'alternativa a Mario Rui. La Roma qualcosa farà sulla fascia destra in difesa e con l'uscita di Borja Mayoral interverrà davanti".
Borja Mayoral verso la Fiorentina?
"Al 98%. La Viola in mezzo al campo è completa e Nico Gonzalez è imprescindibile: senza di lui non è uguale".
Il caso Vlahovic come verrà risolto?
"La Fiorentina farà una scelta di circostanza: rinnovare non rinnova, dunque il club vedrà se può cambiare subito a gennaio e trovare l'interlocutore giusto. Non credo debba regalarlo a gennaio, quindi a quel punto meglio provare a tenerlo fino a fine stagione. Parlando poi delle altre, l'Inter ha l'organico super completo e non farà nulla a mio parere se non qualcosa di prospettiva".
Che idea si è fatto invece sul Torino?
"Ha iniziato bene, ha poi perso qualche gara per disattenzioni anche perchè deve assimilare ancora il pensiero di Juric ma lo vedo capace di divertire. Sa stare in campo, forse gli manca la finalizzazione perchè costruisce più di quanto realizza ma troverà equilibrio e prenderà forse un altro centrocampista a gennaio. Ci sarà poi da vedere cosa farà Rincon, che potrebbe andare a giocare. Per 4-5 elementi forse è finito un ciclo, mentre andranno via alcuni ragazzi per la Coppa d'Africa e servirà quindi qualche puntello".
Le conosce molto bene il presidente Cairo avendo lavorato da ds nel Toro. Che idea si è fatto sulla polemica tra il presidente e l'ex responsabile del settore giovanile Bava a proposito del caso Lucca?
"Penso di conoscere abbastanza bene i protagonisti e devo dire che mi è dispiaciuto vedere queste due-tre giornate di fuoco mediatico. Il rapporto tra Cairo e Bava è stato strepitoso, insieme hanno portato avanti 9 anni di settore giovanile. E senza particolari investimenti anche se Cairo ha comunque speso, sono stati vinti scudetti e portati giocatori in prima squadra o nei professionisti: da Segre a Bonifazi a Proia a Bongiorno a Millico a Rauti. Il Toro è la società che con l'Empoli, la Roma e l'Atalanta ha prodotto una quantità infinita di giocatori. Mi dispiace quel che è accaduto perchè i due, indipendentemente dal fatto che lavorino o no insieme, possono condurre un rapporto ideale a distanza. Sono due professionisti importanti e persone stimabili e credo che sapranno come far tornare tutto nelle giuste linee. Del resto, quanti giocatori sono esplosi altrove dopo essere cresciuti in un determinato club? Lucca è un esempio ma ce ne sono tanti altri: non è la prima volta nè sarà l'ultima. Bava è un gran professionista, forse ha sempre pescato nel territorio piemontese ma a largo spettro e ha fatto un bel lavoro. Cairo gli ha messo a disposizione tutto per 9 nove e oggi devono fare... una comunicazione diversa. Peccato che ci sia stato questo momento di tensione".
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