
Balzaretti: "Quando ci giocavo contro già desideravo indossare la maglia della Roma"
Giocatore prima, dirigente poi. Il legame di Federico Balzaretti con Roma e la Roma è sempre stato forte, come testimoniato dall'ex difensore nella rubrica "A casa con i campioni", realizzata in collaborazione con Idealista. Ecco uno stralcio delle sue parole:
Roma ormai è diventata la tua seconda casa, puoi raccontarci qual è il tuo legame con la città e con il club?
"Ma, guarda, i ricordi più belli nascono già prima che io arrivassi qua. Diciamo che, tra virgolette, la scelta della Roma è stata una scelta nata prima, nel senso che, quando ci giocavo contro, già desideravo indossare la maglia giallorossa, un po’ perché quando venivo all'Olimpico, con lo stadio pieno di tifosi, personalmente trovavo l'atmosfera unica, come il club. Poi, nel corso degli anni - negli ultimi 13 anni per otto ho giocato o lavorato comunque da dirigente - il legame è diventato ancora più forte. Ora c'è il mio piccolino che gioca anche nell'Under 10 della Roma, per cui devo dirti che è una famiglia totalmente romanista".
Quali sono i ricordi in giallorosso a cui sei più legato?
"Ti dico tre partite, sia da giocatore che da dirigente. Da calciatore penso al derby vinto 2 a 0, quello del mio gol dell'1 a 0, è stata un'emozione incredibile aver fatto qualcosa di importante per la squadra, per la gente. Mentre da dirigente ci sono altre due partite che porto veramente nel cuore. Una è stata la rimonta contro il Barcellona, quel 3 a 0 è stato qualcosa di unico, più che emozionante, irripetibile. Il gol del 3 a 0 di Manolas è stato da brividi. Mentre quest'anno devo dire che la vittoria all'ultimo minuto contro l'Athletic di Bilbao è stata un'altra cosa che mi porto dentro, lo stadio in quella maniera, con quella coreografia e quell'energia, è stato di una bellezza che solo la gente di Roma e solo il tifoso della Roma possono generare".
Ormai conosci bene Roma, dove hai deciso di vivere?
"Abito nel quartiere Parioli, vicino a Villa Borghese. È un quartiere che abbiamo scelto già una decina di anni fa, un po’ per esigenze di scuola e un po' per esigenze lavorative: i bimbi frequentano la scuola francese e il liceo è qui vicino, Eleonora poi è diventata nel 2015 direttrice dell'Opera di Roma. Come spesso accade, si predilige la vicinanza al luogo di lavoro della moglie. Ci siamo spostati dall'Eur, dove vivevamo, e qui ci troviamo molto bene".







