Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / roma / Primo piano
Soulé, Shomurodov e nient'altroTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:36Primo piano
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Soulé, Shomurodov e nient'altro

Roma-Hellas Verona doveva essere la partita utile a riprendere fiato nel mezzo di un calendario complicato e a dare un minimo di pressione alle altre con i tre punti che non arrivavano da due partite: missioni rispettivamente fallita e riuscita, perché se la classifica ora è più ricca come ci si aspettava prima del fischio d’inizio, quello che si è visto in campo è, se possibile, peggiore di quanto mostrato nei due precedenti scontri diretti, facendo anche un’ovvia proporzione con l’avversario di oggi, che prima dell’inizio del turno vantava la peggiore difesa del campionato.

Senza alcun apparente motivo, visto che si gioca una volta a settimana, Ranieri ha scelto una formazione con un attacco particolare, meno legato alle posizioni dei giocatori e più ai loro movimenti a cercare di non dare riferimenti al blocco a tre avversario; un arzigogolo anche non necessario, che ha finito paradossalmente per facilitare le cose agli ospiti che, di contro, hanno esposto vulnerabilità difensive giallorosse non sfruttate solo per propri limiti, evidentemente riflessi sulla loro classifica. Il gol di Shomurodov arriva da una giocata dell’uomo più in forma, quel Soulé che con spazio di manovra e continuità di impiego sta - più tardi del previsto e comunque abbastanza lentamente - mostrando una crescita, sia sul piano della brillantezza che su quello dell’impegno e dell’abnegazione nel rispettare anche le consegne difensive dell’allenatore, che in certi casi riempiono la sua partita anche più di quel che dovrebbero. 

Un po’ quello che doveva succedere dall’inizio della stagione, ma detto a cinque partite dalla fine suona anche un po’ beffardo; di cose ne sono successe tante altre, molto più negative che positive, e l’attesa per quello che succederà nella prossima, di stagione, rischia di coinvolgere molto più di ciò che rimane di questa. Specie se in campo si continuerà a vedere una Roma come quella di questa sera.