
Primavera, Romano: "Spero nel debutto in Prima Squadra, ma dipende da me. Mi ispiro a Paredes". VIDEO!
Alessandro Romano è stato l'ospite di giornata del format Dreaming Roma, in cui ha raccontato la sua esperienza fino a questo momento in giallorosso. Ecco le parole del centrocampista della Primavera:
Nel tuo cognome c'era anche già un po' di destino.
"Sì, direi di sì. In realtà, da quando l'hanno scoperti tutte le persone, pure in Svizzera, hanno fatto la stessa battut. Quindi sì, potrei dire di sì. Vedremo quello che ci porta il futuro".
Inoltre, sei nato il 17 giugno...
"Sì. Il 17 giugno, la Roma ha vinto il suo terzo scudetto, in realtà non lo sapevo prima, me l'ha detto il marito di mia cugina che è romanista, quindi un po' in famiglia ce l'abbiamo c'è del romanismo. Lui mi ha raccontato di questa cosa, però non solo questo, pure l'Italia ha vinto il Mondiale e i miei genitori si sono sposati il 17 giugno, quindi è una data che porta tante cose".
La trattativa che ti ha portato a Roma?
"Ho sempre giocato al Winterthur, poi due anni al Grassopher e sono tornato al Winterthur. La Roma mi ha visto giocare in nazionale contro l'Italia, poi sono venuti a guardare una partita al Winterthur. Due giorni dopo abbiamo fatto una videocall, ci siamo conosciuti un po', mi hanno spiegato la Roma, Trigoria, il progetto. Poi siamo venuti qui e mi sono innamorato subito della Roma, ho firmato ed ho iniziato questa avventura".
Primo anno e hai vinto subito scudetto, te lo aspettavi?
"Sono venuto qui per crescere e migliorare. Io voglio vincere sempre, vincere lo scudetto è stato bellissimo".
Vuoi vincere anche in partitella...
"Si, mi innervosisco subito se perdo".
Hai segnato al debutto in Primavera e al derby...
"Ringrazio il mister per quel periodo. Ho iniziato con l'Under 18 e poi sono salito in Primavera. Bello segnare al debutto, il derby è bellissimo".
Meglio un assist o un gol?
"Da centrocampista difficile dirlo, ma forse assist. L'importante è aiutare la squadra".
Perché quando esulti mostri i muscoli?
"Il bicipite è una cosa tra me e mamma, lei è la persona più importante della mia vita e mi da tanta forza, tanto amore, è per lei".
Che rapporto hai con la famiglia?
"All'inizio è stata dura, ero qui da solo. Ho sempre vissuto con loro e abbiamo sofferto tanto. Ci sentiamo tutti i giorni, ora stiamo bene".
Come è stato l'adattamento a Roma?
"La Svizzera è molto tranquilla. A Roma il mio tempo lo spendo in convitto. Quando vengono i miei genitori visitiamo la città, che è bellissima. A Trigoria i ragazzi mi hanno accolto molto bene".
Hai imparato l'italiano qui a Roma?
"Si, i miei nonni sono italiani ma parlavo poco. Qui ho imparato tanto".
C'è una lingua che ti piacerebbe parlare?
"Lo spagnolo, mi trasmette allegria".
Che rapporto hai con l'Italia?
"Ogni estate vado in vacanza in Puglia".
Hai mai pensato alla Nazionale Italiana?
"Si, ci ho pensato, ci ho anche parlato, ma per il momento non è la mia priorità. In futuro non si sa mai".
Ti definisci un regista tecnicamente?
"Si, mi piace avere la palla e decidere il ritmo della partita".
Dove preferisci giocare? Come vertice basso nel 4-3-3 o uno dei due mediani nel 4-2-3-1?
"Cambia. Nel 4-3-3 non ho tanta libertà, devo essere più difensivo. Con due mediani ho più libertà e posso sfruttare altre caratteristiche"
Ti piace tirare da fuori area?
"Tantissimo, so che ce l'ho e ci provo. Tutti e 4 i gol che ho fatto sono stati da fuori".
Se c'è una punizione dal centro-destra?
"Se posso me la prendo, ma ci sono anche altri giocatori".
Dove devi migliorare?
"Devo migliorare in tutti gli aspetti, forse la fase difensiva è fondamentale per un mediano"
In prima squadra ci sono grandi centrocampisti. Un tuo punto di riferimento?
"Rubo a destra e sinistra, sono tutti forti. Il giocatore a cui mi ispiro è Paredes, imparo molto allenandomi con lui o guardandolo da casa".
Un tuo idolo svizzero?
"Inler mi piaceva molto. Ora c'è Xhaka. Giochiamo nello stesso ruolo, siamo entrambi mancini. Mi ispiro alla sua personalità, è un leader".
Hai avuto modo di conoscerli?
"Purtroppo ancora no, magari tra qualche anno giochiamo insieme in Nazionale".
Sei molto ambizioso?
"Si, voglio sempre migliorare. Finché non arrivo al mio destino lavoro sempre"
In futuro ti vedi più come un leader a livello di comportamenti?
"Si, ma anche con le parole. In campo cerco di parlare molto".
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
"Mi piace stare in famiglia, ascoltare musica, ogni tanto leggo un po".
Musica italiana?
"Ascolto Sfera Ebbasta, Tony Effe. Poi anche canzoni della Roma per imparare gli inni".
Che rapporto hai con i social?
"Se metto qualcosa è sempre sul calcio"
A gennaio la prima convocazione in prima squadra. Te lo aspettavi?
"No, è stata un'emozione indescrivibile, difficile dirlo a parole. Un sogno"
Senti vicino il debutto?
"Lo spero, ma già essere convocato è stato tanto. Ora sta a me".
Il rinnovo un punto di partenza...
"Si, un bel traguardo ma ora devo continuare a lavorare. Arriverà il debutto"
Che aspettative hai?
"Vincere titoli e diventare un grande giocatore. Essere un esempio per i prossimi giovani".







