
ESCLUSIVA VG - Pasculli: "Il Lecce può battere la Roma senza Dybala, ma deve sistemare la difesa"
Il Lecce e il tetto del mondo toccato con l'Argentina a Messico '86. Nato a Santa Fe, Pedro Pasculli ha lasciato il cuore in Salento: 61 gol in 249 partite dal 1985 al 1992 e un legame che va oltre i numeri. Non a caso, l'ex attaccante vive ancora oggi in Puglia. Primo, e finora unico, iridato da calciatore dei giallorossi. Un ruolo da protagonista, con due apparizioni da titolare e un gol che regalò all'Albiceleste i quarti di finale. Semplicemente un'istituzione per città e tifosi.
Lecce-Roma, ci siamo: che momento vivono i salentini?
"Il Lecce in casa è forte, espugnare il Via del Mare non è facile per nessuno, nonostante la vittoria interna nel nuovo anno manchi ancora. La sosta ha aiutato la squadra a ricaricarsi mentalmente per ripartire. Qualcuno è andato in Nazionale ma, complessivamente, quasi tutto il gruppo è rimasto a disposizione. Giampaolo però dovrebbe rinforzare la difesa, soprattutto dopo aver perso 4 partite di fila. A sinistra, ad esempio, Gallo ha dimostrato qualche lacuna, passare al 3-5-2 potrebbe aiutarlo. Mi aspetto anche i rientri di Gaspar e Banda. Il Lecce ha dimostrato di meritare la permaneneza nella massima serie, è superiore rispetto alle squadre con cui è in lotta. Serve più cattiveria nei dettagli, nei momenti chiave della partita".
Nel 2025 nessuno in Europa ha fatto meglio della Roma, è un dato che spaventa?
"La Roma merita il massimo rispetto perché ha tanta qualità, è in grande salute e va a caccia di punti per l'Europa. L'assenza di Dybala però sarà pesante. Paradossalmente, temo di più...il Venezia, prossimo avversario del Lecce. Dico questo perché i veneti sono cinque punti sotto Baschirotto e compagni, una sconfitta contro di loro sarebbe pesante. Sono sicuro però che il Lecce possa fare bene contro la Roma, anche batterla. Sicuramente quattro punti nei prossimi 180' sarebbero oro".
Dieci gol ma anche qualche critica per Krstovic e Dovbyk: stagione strana per entrambi.
“L'attaccante ogni volta che non segna viene criticato. Stanno facendo bene, non è facile segnare con regolarità in Serie A. Krstovic andrebbe aiutato di più, l'inserimento di Pierotti sarebbe importante per lui. Il montenegrino a volta arretra troppo, invece dovrebbe stare più vicino alla porta. Stesso discorso anche per Dovbyk".
Il Mondiale vinto con l'Argentina come filo conduttore: quanto sono vitali Dybala e Paredes per la Roma?
"Il loro carisma è fondamentale, avere in rosa calciatori del genere sposta tanto. L'assenza di Dybala è una brutta perdita per Ranieri, anche perché Paulo ha segnato sempre tanti gol contro il Lecce. Paredes forse sarà stanco dopo la Nazionale ma rimane un grande centrocampista".
Due gol e una vittoria contro la Roma, quali sono i ricordi che conservi ancora oggi?
"Sono legato a entrambe le reti contro i giallorossi perché furono importanti per la nostra classifica, anche se la partita più famosa rimane quella in cui non segnai, il 2-3 all'Olimpico nel 1986 che costò lo scudetto alla Roma. Mi procurai il rigore del pareggio. Noi eravamo spacciati e retrocessi, eppure riuscimmo a vincere contro una squadra piena di campioni, non a caso si parla ancora oggi di quella giornata. L'unico successo del Lecce in casa dei giallorossi. Fu un'impresa, non a caso il calcio è bello anche e soprattutto per questo".







