
Cambio Campo - Aresu: “Il Cagliari è falcidiato dalle assenze. Ranieri? Una piccola parte del tifo rossoblù si è sentita tradita”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista a un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Francesco Aresu, giornalista di Centotrentuno.com, con il quale abbiamo parlato di Roma-Cagliari.
Il Cagliari manca l’appuntamento con la vittoria da più di un mese. Cosa dobbiamo aspettarci dai rossoblù per il match dell’Olimpico?
“Sicuramente a Roma arriverà un Cagliari falcidiato dalle assenze. A Luvumbo e Coman si è aggiunto Zappa, finora sempre presente in stagione: c’è da capire come Nicola disegnerà la sua squadra. Potrebbe scegliere di cambiare poco, confermando la difesa a 4 e riproponendo una mediana a 3, con Prati di nuovo titolare, oppure decidere di tornare al 3-5-2 di inizio stagione, con Palomino come braccetto a destra. Questo però significherebbe restare scoperti nel reparto centrale in caso di necessità a partita in corso. Mi aspetto però un Cagliari guardingo, sulla falsariga delle gare di Bergamo e Bologna, per tenere fede al motto di Ranieri: se non puoi vincere, allora meglio non perdere”.
Il Cagliari attualmente è 14º in classifica e, dopo la gara contro la Roma, avrà due scontri diretti fondamentali per la salvezza contro Monza ed Empoli. Che importanza avrà la gara contro i giallorossi per la formazione di Davide Nicola?
“Fare punti a Roma sarebbe certamente un plus per Nicola, che però ha messo il focus su Monza ed Empoli. Non a caso non è stato forzato il recupero dei tre acciaccati, che punteranno a essere al top dopo la sosta”.
A proposito di Nicola, come giudichi il suo lavoro? Ti aspettavi qualcosa in più da lui o sta mantenendo le aspettative iniziali?
“È stata una stagione da montagne russe, sia dal punto di vista delle prestazioni che delle emozioni. La sensazione è che questa squadra meritasse almeno 5-6 punti in più in classifica per quanto mostrato sul campo. Il passaggio dal calcio di Ranieri a quello di Nicola non è stato indolore, ma in alcuni momenti abbiamo potuto vedere un gioco arioso e spettacolare come mancava dai tempi di Maran, Nainggolan e del quarto posto momentaneo nella stagione 2019-20. Il problema di questo Cagliari è stato però la continuità e, soprattutto, l’aver spremuto troppo alcuni elementi (Zortea, Zappa, Piccoli su tutti) a fronte di altri ritenuti importanti dalla società (Marin, Prati, Gaetano), che stanno vedendo diminuire il proprio valore economico a causa del poco utilizzo. Saranno tutti temi che peseranno quando, a fine stagione, si spera dopo aver centrato la salvezza, il club deciderà se continuare con Nicola”.
Restando sul tema allenatori, come sarà rincontrare Ranieri per tutto il popolo cagliaritano?
“Sicuramente non è una partita banale e non potrebbe mai esserlo. Ranieri ha compiuto un’impresa clamorosa prendendo in Serie B un Cagliari depresso e sull’orlo della zona retrocessione e riportandolo subito in A con un cammino che ancora oggi, a ripensarci, fa davvero venire la pelle d’oca. La salvezza della scorsa stagione poi è stata la ciliegina: non ho paura di affermare che con qualsiasi altro tecnico quel Cagliari non sarebbe rimasto in Serie A. Ma la sua abilità nella gestione della piazza, il suo saper leggere prima il corso degli eventi hanno fatto la differenza. Per questo sarà bello rivedersi”.
Quando Ranieri accettò la Roma, tanti cagliaritani rimasero delusi da questa scelta. Ci spieghi la vera reazione del popolo rossoblù nel rivedere il tecnico su un’altra panchina?
“Va detta una cosa: la piazza si è divisa su questa scelta. Anche perché un paio di giorni prima di accettare la corte della Roma, Ranieri venne a Cagliari in occasione della Gigi Riva Football Week e dal palco del Teatro Lirico ricevette commosso la standing ovation di un pubblico che salutava e ringraziava il suo condottiero per quanto fatto negli ultimi anni. Le sue parole sul ritiro furono sibilline, tanto da essere interpretate in modo diverso da tanti media. Una piccola parte della tifoseria si è sentita tradita, ma la maggior parte ha capito la scelta da padre fatta da Ranieri. E, personalmente, penso sia stato giusto così”.
La Roma arriva al match contro il Cagliari dopo la cocente eliminazione in Europa League per mano dell’Athletic Club. Cosa ti aspetti dai giallorossi? Avranno voglia di rivalsa oppure potrebbero avere ancora il morale a terra?
“Mi aspetto una Roma con il fuoco dentro, che non farà sconti al Cagliari, per ritrovare subito l’entusiasmo necessario per chiudere al meglio la stagione. Ranieri ai tifosi rossoblù nei momenti più difficili era solito dire: soffiateci dietro. Ecco, mi aspetto un Olimpico pieno e carico per accompagnare la Roma in questo rush finale in cui ogni punto è fondamentale, quasi come per la lotta salvezza. La speranza del Cagliari invece sarà quella di trovarsi di fronte una squadra in difficoltà ma onestamente, conoscendo Ranieri e la sua capacità di lavorare sulla testa dei suoi ragazzi, temo per Pavoletti e compagni che questo non accadrà”.







