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tmw / roma / Interviste
Ranieri: "Pellegrini aveva una voglia matta di essere capitano oggi. Adesso siamo una squadra"
ieri alle 08:11Interviste
di Gabriele Conti
per Vocegiallorossa.it

Ranieri: "Pellegrini aveva una voglia matta di essere capitano oggi. Adesso siamo una squadra"

Dopo la vittoria nel derby contro la Lazio, Claudio Ranieri ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. 

Ranieri a DAZN

Dove nasce l'idea di far giocare Pellegrini?
"Ieri mi è venuto a parlare e mi ha dato l'idea di avere una voglia matta di voler essere il capitano nel derby, l'avevo messo a Milano e gli avevo detto che non era entrato bene, poi gli ho detto che avrebbe giocato e oggi ha fatto una grande partita al di là del gol, dato che lui è uno dei migliori centrocampisti a fare gol".

La Roma ha trovato un'identià tattica precisa.
"Sono d'accordo, adesso siamo squadra, ognuno sa cosa deve fare e come aiutarsi uno con l'altro. Dobbiamo continuare così. Dobbiamo far vedere che ci siamo e dobbiamo cominciare a vedere un po' di sole. Adesso dobbiamo andare a Bologna e sarebbe tremendo non ripetere la prestazione".

Come si vincono i derby dato che lei è un esperto? Chi sarà l'allenatore? 
"Io sono disponibile a rimanere fino alla fine dell'anno poi vedremo. Nei derby l'allenatore deve fare da controbilancio, i derby si caricano da soli. Io cerco soltanto di far stare i ragazzi sereni e tranquilli e fargli dare tutto in campo".

Qual è stata la cosa più facile e la più difficile di questi mesi?
"Io quando arrivo in una squadra mi metto l'elmetto e vado, inizio a lavore come sono abituato a lavorare. Sono esigente con me stesso e lo sono con loro. Mi è sembrato naturale rimettere dei campioni del mondo in squadra. Quando si arriva in queste situazioni,  la paura di non prendere la palla e non farsi vedere è alta, ma qua alla Roma la qualità è altissima, dobbiamo però infarinarla con quella sana determinazione e voglia di arrivare al risultato".

Su Baroni.
"Mi è dispiaciuto per il finale. Il derby era filato liscio serenamente e non doveva succedere questa situazione".

Ranieri in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

Come è nato l’atteggiamento in apertura di gara?
«La squadra, dico sempre, deve partire cercando di attaccare, di fare un altro gioco, di giocare in verticale. Ci sono capitate queste due occasioni e i ragazzi sono stati molto bravi a sfruttarle».

Com’è nata la scelta di schierare Pellegrini?
«Ieri, parlando con lui, ho capito che aveva una voglia matta di essere capitano della Roma in questi giorni. Per cui gli ho detto che è arrivato il momento giusto di metterlo dentro».

Si aspettava che Saelemaekers potesse fare così tanto da esterno destro?
«No, io lo vedo più alto a sinistra. È sempre un ragazzo disponibile, ha qualità, ha forza e ha fatto anche un gran lavoro difensivo perché davanti un avversario che quando allungava era difficile da tenere. Per cui sono veramente contento della sua partita».

Ha vinto 5 derby su 5.
«Non c’è nessun segreto. Sono onesto, cerco di farmi prendere i meriti, ma senza i giocatori, dove vai? Come il cuoco, qui adesso tutti sono diventati masterchef, ma se non hai la materia prima, che fai? Io dico sempre che l’allenatore deve saper equilibrare la propria squadra, no? In partite come il derby, non devi caricare i ragazzi di tensione, di voglia di fare, perché già l’ambiente ti porta a questo. Se ti ricordi, ho usato proprio questa parola: serenità, è importante. Poi cerco di caricarli, ma nel momento giusto».

Qual è ora l’obiettivo?
«Non lo so, onestamente non lo so. Siamo ancora nella prima fase, no? Questi ragazzi hanno sofferto tanto nella prima parte del girone d’andata, ma ora si stanno riprendendo. Perché sono tutti buoni giocatori, con buona qualità. Anche quelli che non giocano, mi mettono in difficoltà. Io scelgo perché ormai ho selezionato quel nucleo, ma so che posso contare ora su uno, ora su un altro, perché stanno tutti in una buona condizione fisica. Adesso dobbiamo continuare a fare la prestazione che stiamo facendo. Poi tireremo le somme di quello che abbiamo fatto. Non dobbiamo pensare di aver fatto tutto, perché la Roma è una grande squadra. Una grande squadra che ha lottato nel secondo tempo. Io non volevo che si continuasse a giocare, ma devo essere contento che la squadra sia stata squadra. Si sono aiutati l’uno con l’altro, siamo riusciti a restare compatti. Abbiamo permesso dei cross, ma lì siamo bravi. Perciò sono contento della gara. Certo, mi sarebbe piaciuto di più la prima ora di gioco, però non si può avere tutto. La Lazio, lo ripeto, è una gran bella squadra».

La difesa ora sembra avere più fiducia.
«Mi chiamano sempre quando ci sono queste situazioni, per cui cerco di dare fiducia ai miei giocatori. La fiducia la guadagnano loro, grazie alle prestazioni. Ora sono tornati in fiducia, e con questa fiducia sanno fare queste cose. Non se lo sono scordato, il merito è loro. Certo, io li alleno, gli dico quello che devono fare, e meno male che mi ascoltano. Dal primo giorno gli ho detto: “Guardate, io non vi conosco, siete 26 teste, ma dovete conoscere solo una persona, quindi cercate di farmi sbagliare il meno possibile, perché altrimenti andiamo nei casini”».