Cambio Campo - Merlini: "Il Bologna vuole restare in Europa. Hummels non ha mai voluto i rossoblù, me lo aspettavo più protagonista a Roma"
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Marco Merlini, giornalista del Corriere della Sera, con il quale abbiamo parlato di Roma-Bologna.
Il Bologna, dopo una stagione straordinaria con Thiago Motta in panchina, ha deciso di puntare su Vincenzo Italiano. Quanto è cambiata la squadra rossoblù rispetto al passato? Che idea ti stai facendo sul nuovo tecnico e su questo inizio di stagione?
"La squadra è cambiata parecchio soprattutto ha perso alcuni elementi che hanno caratterizzato il gioco di Motta: parlo soprattutto di Calafiori e Zirkzee che in costruzione di gioco erano fondamentali per il tecnico ora alla Juventus, l'olandese come regista d'attacco e l'ex giallorosso come uomo in grado di creare la superiorità numerica in mezzo al campo. Italiano non ha potuto contare sui due e inoltre non ha ricevuto rinforzi in mediana, cosa che lo sta costringendo a utilizzare Freuler come play sempre e comunque. Per il resto come accaduto negli ultimi anni a Firenze, la squadra di Italiano fatica a concretizzare le occasioni che costruisce. Serve tempo e forse qualche aggiustamento sul mercato a gennaio".
Dopo la qualificazione in Champions League dello scorso anno, qual è l’obiettivo stagionale del Bologna? Si punta concretamente a restare in Europa?
"L'obiettivo dichiarato dalla stessa dirigenza rossoblù è quello di rimanere in Europa. Non sarà però un percorso semplice".
La Roma sta vivendo un periodo nero, il Bologna arriverà allo Stadio Olimpico con un po’ di timore verso l’avversario oppure c’è la consapevolezza di poter vincere?
"Guardando il momento dei giallorossi, un pensiero alla vittoria è più che lecito. Poi però bisogna misurarsi con la realtà: la Roma, al netto della situazione di Juric e della contestazione alle società, deve cercare il successo e superarla sarà impresa tutt'altro che agevole".
Dall’esterno, che idea ti sei fatto sulla Roma?
"Quella che si sono fatti più o meno tutti: c'è grande confusione in società e questo si ripercuote, come sempre accade, sul rendimento della squadra. Le stesse scelte tecniche di Juric spesso non risultano comprensibili e tutto questo contribuisce a lasciare un diffuso senso di fragilità. Nonostante le tante critiche che sento, non mi sembrava che il mercato giallorosso, al netto forse di qualche spesa eccessiva, fosse stato così negativo".
Juric sembra arrivato ai titoli di coda con la Roma. Secondo te, la gara contro il Bologna potrebbe essere l’ultima in giallorosso? Che ne pensi del tecnico croato?
"Sì, credo che Juric sia al capolinea. E anche per colpa sua, non mi pare abbia compreso l'ambiente in cui si è trovato a lavorare. Ma ad essere fondamentale sarà la scelta di chi gli succederà. Non ho capito perché sia stato scelto Juric e francamente non so chi aspettarmi sulla panchina della Roma. Nonostante il ritardo in classifica credo che margini di recupero ci siano, ma di errori non se ne possono più fare".
L’ultima domanda è su Mats Hummels, a lungo corteggiato dal Bologna in estate ma arrivato alla Roma solo a mercato chiuso. Ci racconti come è andata la trattativa tra il tedesco e i rossoblu? Ti aspettavi un suo arrivo in giallorosso alla fine? Adesso Hummels non vede il campo e in quei pochi minuti giocati ha fatto un autogol, che idea ti sei fatto su questa situazione?
"Credo che Hummels non abbia mai veramente avuto intenzione di venire a Bologna. Ha chiesto tempo per riflettere, il Bologna glielo ha concesso e poi sappiamo tutti com'è andata a finire. A Roma me lo aspettavo più protagonista, ma se i Friedkin decideranno di cambiare allenatore sono convinto lo vedremo più al centro del progetto: credo che la sua esperienza possa essere molto utile".