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Ranieri sui Friedkin: "I presidenti americani parlano il minimo indispensabile, sono fatti così"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 8 dicembre 2024, 16:08Serie A
di Giacomo Iacobellis

Ranieri sui Friedkin: "I presidenti americani parlano il minimo indispensabile, sono fatti così"

Mister Claudio Ranieri, intervistato da Sky Sport dopo la vittoria di ieri sera contro il Lecce, ha parlato anche delle tante critiche della piazza romana all'indirizzo dei Friedkin: "Sono contento per la squadra, sono contento per i tifosi soprattutto. Ho sentito che parlavate del presidente. Io non voglio difendere nessuno perché non sono l'uomo indicato. Però ho chiesto al mio addetto stampa quali sono i presidenti americani in Serie A e sono tanti. Io non li ho mai sentiti parlare. Per cui è un loro modo di agire. Mettono delle persone, si fidano di queste persone, poi se le cose vanno male ci rimettono loro i soldi. Io mi auguro che adesso abbiano scelto le persone giuste perché siamo tutti sempre sul chi vive, cerchiamo di fare le nostre cose come meglio crediamo. E loro sono fatti così. Io non ho sentito nessuno dei presidenti americani perché evidentemente loro gestiscono, vogliono gestire la cosa in questa maniera e parlano proprio il minimo indispensabile, parlano con gli operatori della loro squadra e con i dipendenti della loro squadra e sperano che tutto vada al loro posto".

Che partita è stata?
"La prestazione è stata gagliarda, come avevo chiesto, contro una squadra abituata a lottare. Noi dovevamo mettere in campo lo stesso ardore che metteva il Lecce. Poi, se avevamo più qualità, lo dovevamo dimostrare in seguito. Ma tu devi pareggiare proprio la voglia di lottare su ogni palla e la squadra l'ha fatto. Io sono contento perché parecchi singoli avevano bisogno di questa fiducia, di questa autostima, e hanno fatto una buona partita. Nel secondo tempo abbiamo sofferto un pochettino all'inizio. Poi, quando ho messo Pisilli, si sono fermati perché con un centrocampista in più ci siamo riquadrati”.


Ha tante scelte da poter fare, come pensa di cambiare?
"Non ve lo dico, ride (ndr). Ho fatto entrare Saud, un ragazzo che ha una grossa velocità, per cui quando si è infortunato Celik ho messo lui. Sono contento perché nel primo tempo era molto timido e non gli davano palla. Ho chiesto ai ragazzi di non entrare in area sempre centralmente perché avevamo perso due-tre palloni che ci potevano costare alcune ripartenze. Quando si vince è tutto rose e fiori. Noi stiamo portando il cemento per rimettere le fondamenta perché questa squadra deve fare di più, non si deve accontentare, ma le cose si fanno piano piano"