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Incomprensibile Strukan, dov'è il rigore? La Lazio sbatte sul Ludogorets: finisce 0-0
Dopo quattro successivi consecutivi, la Lazio allo stadio Olimpico non è andata oltre lo 0-0 contro il Ludogorets in una gara valida per la quinta giornata della 'Fase Campionato' dell'Europa League 2024/25. Nonostante una partita prettamente offensiva, la squadra di Baroni non è riuscita a sfondare contro un Ludogorets che ha badato unicamente a difendere lo 0-0 e alla fine ha centrato il suo obiettivo. Anche grazie all'aiuto dell'arbitro.
Sette cambi rispetto alla squadra che ha battuto 3-0 il Bologna nell'ultimo turno di campionato, la Lazio s'è presentata in campo con un 4-2-3-1 con Dia e Noslin che si sono alternati e supportati nel ruolo di centravanti. Fin dai primi minuti la squadra di casa ha gestito la partita, ma ha dovuto fare i conti con un Ludogorets sceso in campo col chiaro intento di portare a casa un punto: 5-4-1, pressing pressoché nullo e due linee schiacciate davanti al portiere per rendere impossibile qualsiasi fraseggio per vie centrali.
La Lazio nel primo tempo ha avuto le sua migliori occasioni al 38esimo e al 40esimo con Boulaye Dia, ma non ha mai messo davvero in difficoltà gli ospiti. Né nel primo tempo ha mai fatto troppo per sbloccare la partita. La squadra di Baroni quasi logorata dalla difesa a oltranza degli avversari ha fatto girare la palla troppo lentamente, ha sovente provato ad allargare la palla sulla sinistra per coinvolgere un volenteroso Pellegrini, ma con i suoi uomini offensivi s'è mossa troppo poco per evitare ingorghi nella trequarti offensiva.
Nella ripresa la squadra di casa ha cambiato volto. Per velocizzare la manovra, per allargare le maglie del Ludogorets, Baroni è ripartito inserendo Lazzari, Castellanos, Isaksen e - qualche minuto più tardi - anche Nicolò Rovella. La Lazio con un undici rivoluzionato rispetto a quello della prima frazione è effettivamente riuscito a esser più veloce negli ultimi trenta metri, più propositivo. Ma non abbastanza per battere Bonmann con una azione manovrata. L'avrebbe potuto fare con un calcio di rigore, però a un quarto d'ora dalla fine l'arbitro gli ha clamorosamente negato questa possibilità mandando Baroni su tutte le furie. L'intervento in ritardo di Marcus su Isaksen non è stato sanzionato dal direttore di gara Strukan né in tempo reale né a fine azione quando il VAR l'ha richiamato dinanzi al monitor. Una decisione incomprensibile, che ha reso l'ultima parte di match spezzettata e nervosa. L'ultimo spunto degno di nota è stato una sassata dal limite dell'area di Guendouzi: nulla da fare, il pallone è finito sulla traversa. Per la Lazio è il primo pareggio in questa competizione dopo quattro vittorie consecutive.
CLICCA QUI per rileggere la diretta testuale di Lazio-Ludogorets.
Sette cambi rispetto alla squadra che ha battuto 3-0 il Bologna nell'ultimo turno di campionato, la Lazio s'è presentata in campo con un 4-2-3-1 con Dia e Noslin che si sono alternati e supportati nel ruolo di centravanti. Fin dai primi minuti la squadra di casa ha gestito la partita, ma ha dovuto fare i conti con un Ludogorets sceso in campo col chiaro intento di portare a casa un punto: 5-4-1, pressing pressoché nullo e due linee schiacciate davanti al portiere per rendere impossibile qualsiasi fraseggio per vie centrali.
La Lazio nel primo tempo ha avuto le sua migliori occasioni al 38esimo e al 40esimo con Boulaye Dia, ma non ha mai messo davvero in difficoltà gli ospiti. Né nel primo tempo ha mai fatto troppo per sbloccare la partita. La squadra di Baroni quasi logorata dalla difesa a oltranza degli avversari ha fatto girare la palla troppo lentamente, ha sovente provato ad allargare la palla sulla sinistra per coinvolgere un volenteroso Pellegrini, ma con i suoi uomini offensivi s'è mossa troppo poco per evitare ingorghi nella trequarti offensiva.
Nella ripresa la squadra di casa ha cambiato volto. Per velocizzare la manovra, per allargare le maglie del Ludogorets, Baroni è ripartito inserendo Lazzari, Castellanos, Isaksen e - qualche minuto più tardi - anche Nicolò Rovella. La Lazio con un undici rivoluzionato rispetto a quello della prima frazione è effettivamente riuscito a esser più veloce negli ultimi trenta metri, più propositivo. Ma non abbastanza per battere Bonmann con una azione manovrata. L'avrebbe potuto fare con un calcio di rigore, però a un quarto d'ora dalla fine l'arbitro gli ha clamorosamente negato questa possibilità mandando Baroni su tutte le furie. L'intervento in ritardo di Marcus su Isaksen non è stato sanzionato dal direttore di gara Strukan né in tempo reale né a fine azione quando il VAR l'ha richiamato dinanzi al monitor. Una decisione incomprensibile, che ha reso l'ultima parte di match spezzettata e nervosa. L'ultimo spunto degno di nota è stato una sassata dal limite dell'area di Guendouzi: nulla da fare, il pallone è finito sulla traversa. Per la Lazio è il primo pareggio in questa competizione dopo quattro vittorie consecutive.
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