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Zalewski dal ritiro della Polonia: "Vorrei che tutti i tecnici avessero la personalità di Mourinho"
"Se sono qui con la Polonia è anche perché ho sempre avuto allenatori come Mourinho, De Rossi, Juric che hanno creduto in me". Pensieri di Nicola Zalewski, esterno della Roma che è tornato a parlare al portale polacco Goal dal ritiro della nazionale. Pochi mesi fa Zalewski è stato a un passo dal lasciare la Roma: "In estate sono stato molto vicino al Galatasaray e poi al PSV - le parole riportate dall'edizione on line del Corriere dello Sport -. Ho analizzato tutto e ho preso la decisione che mi sembrava migliore, rimanere a Roma".
"Mi sento romanista - continua Zalewski -, non ho mai fatto ragionamenti se fosse meglio lasciare la Roma in quel momento o alla fine del contratto. Sono giovane, la cosa più importante per me è giocare e volevo farlo nella Roma. L'esclusione dopo aver rifiutato il Galatasaray? Sono rimasto sorpreso dalla reazione del club, ma fortunatamente è acqua passata".
Il momento alla Roma e Mourinho. "Di certo non è piacevole essere fischiato dai tifosi del club che amo, ma se i risultati della squadra sono scarsi è difficile pretendere che i tifosi siano soddisfatti. Mourinho? Mi è stato davvero di supporto. È stato molto importante per la mia carriera. Mi ha permesso di giocare in prima squadra, ma potevo contare su di lui non solo per il calcio: mi è stato molto vicino quando è morto mio padre. Ogni volta che ne avrò l'opportunità, lo ringrazierò volentieri. Vorrei che tutti gli allenatori avessero la sua personalità".
"Mi sento romanista - continua Zalewski -, non ho mai fatto ragionamenti se fosse meglio lasciare la Roma in quel momento o alla fine del contratto. Sono giovane, la cosa più importante per me è giocare e volevo farlo nella Roma. L'esclusione dopo aver rifiutato il Galatasaray? Sono rimasto sorpreso dalla reazione del club, ma fortunatamente è acqua passata".
Il momento alla Roma e Mourinho. "Di certo non è piacevole essere fischiato dai tifosi del club che amo, ma se i risultati della squadra sono scarsi è difficile pretendere che i tifosi siano soddisfatti. Mourinho? Mi è stato davvero di supporto. È stato molto importante per la mia carriera. Mi ha permesso di giocare in prima squadra, ma potevo contare su di lui non solo per il calcio: mi è stato molto vicino quando è morto mio padre. Ogni volta che ne avrò l'opportunità, lo ringrazierò volentieri. Vorrei che tutti gli allenatori avessero la sua personalità".
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