"Kevin è una lavatrice". La genesi di un epiteto che ha fatto la storia del calcio (e di Strootman)

"Kevin è come una lavatrice: quando gli arriva una palla sporca te la ridà sempre pulita". Era la notte tra il 5 e il 6 febbraio 2014, quando mister Rudi Garcia inventava un epiteto destinato a fare la storia. Sicuramente quella di Kevin Strootman, protagonista (anche) in quel 3-2 tra Roma e Napoli nella semifinale d'andata di Coppa Italia. Una battuta che all'epoca il centrocampista olandese non aveva neanche capito fino in fondo: "Non l’ho compresa benissimo, ma se l’ha detto il mister va bene così", aveva ammesso il classe '90 nella consueta raffica di interviste post partita.

Tra le cessioni più remunerative del PSV
Quella era la spumeggiante Roma di Rudi Garcia, di Strootman, di De Rossi e di Gervinho, la tappa più importante della lunga carriera del calciatore che proprio oggi ha annunciato il ritiro a 34 anni. Ne ha fatti eccome di lavaggi la "lavatrice" acquistata dai giallorossi per 16,5 milioni di euro più bonus il 29 giugno 2011 (una delle cessioni più remunerative della storia del PSV Eindhoven), che dopo essersi affermata in patria ha trovato proprio in Italia la sua definitiva consacrazione. Senza dimenticare neanche la parentesi francese, tra le fila dell'Olympique Marsiglia del solito Rudi Garcia, dal 2018 al 2021.

Un epiteto destinato a fare la storia
Un percorso tra i professionisti durato ben 17 anni, dall'esordio con lo Sparta Rotterdam allo svincolo dal Genoa, in cui Strootman ha mostrato capacità uniche nel recuperare e "ripulire" i palloni. Ecco spiegata la genesi di un soprannome che ha fatto la storia del calcio, a Roma e nell'intera Serie A, molte volte costretta a inchinarsi alla potenza di fuoco del roccioso nazionale olandese.