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…con Rino FoschiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 5 luglio 2024, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

…con Rino Foschi

“Flop Nazionale agli Europei? L’allenatore ha scelto dei giovani interessanti lasciando a casa calciatori un po’ più anziani. Qualche calciatore non ha reso come doveva e probabilmente non è nato quel gruppo che serve per fare risultati. Spalletti è un buon allenatore ma ci vuole un ct da Nazionale, penso a Lippi o Mancini”. Così a TuttoMercatoWeb.com l’ex direttore sportivo di - tra le altre - Hellas Verona e Palermo, Rino Foschi.

Spaletti non ha inciso.
“Mi ricordo bene le interviste pre Europeo di Spalletti e quelle del dopo: le parole non combaciano. È stata fatta un po’ di confusione. I calciatori sono andati in bambola, la squadra mi è sembrata allo sbando. E poi ho visto un po’ di caos in chi deve prendere le decisioni”.

Cambierebbe il ct?
“Non so se Spalletti vada bene: o si adatta e impara a fare il ct o è un problema. Ci vuole un tecnico che formi un gruppo: Spalletti è un bravissimo allenatore da club, ma allenare la Nazionale è diverso”.

Calafiori si è messo in grande mostra all’Europeo. E ci pensa l’Arsenal.
“È un giovane importante, per la Serie A sarebbe una grossa perdita. Ma in Italia c’è bisogno di incassare”


Che mercato si aspetta?
“La Juventus ha fatto già ottimi acquisiti, per il resto il mercato non è ancora partito del tutto. Ma sarà comunque un buon mercato”.

In B Palermo e Cremonese puntano alla A.
“La B è sempre un campionato diverso. Più bello come gioco e aggressività. Vincere non è facile. Non c’è una squadra, ma cinque o sei che si contendono la promozione”.

Come vede il suo ex Palermo?
“È una risposta che do con difficoltà. Condivido alcune cose e altre meno. I padroni della società hanno tanti club in giro per il mondo, Palermo è la quinta città d’Italia e non è nelle mani di un proprietario locale: fa parte di un gruppo, è come un’industria. Il Palermo deve lottare per la Serie A e deve essere gestito come la squadra della quinta città d’Italia. Dovrebbe essere il Manchester City d’Italia”.

E la Cremonese?
“Ha un proprietario appassionato. Italiano e legato al posto. Farà il massimo per tornare in Serie A. E credo possa riuscirci”.