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Venezia, Di Francesco: "Ora andiamo in guerra. Su Pohjanpalo e il nuovo capitano..."
Il Venezia si appresta ad affrontare la Roma di Claudio Ranieri dopo quella che è stata una mezza rivoluzione sul mercato di gennaio. Il tecnico Eusebio Di Francesco ha parlato oggi in conferenza stampa a Ca' Venezia, dicendo la sua sia in merito ai giallorossi che ai cambiamenti arrivati dalla finestra dei trasferimenti da poco conclusasi.
Soddisfatto dal mercato? E che partita si aspetta domani?
"Del mercato ha parlato il direttore, nelle dinamiche di mercato io non faccio le trattative e non ho il portafoglio in mano. Non ne voglio più parlare, il direttore ha cercato di mettere dentro quelli più opportuni, ora le risposte le può dare il campo vedendo la crescita di chi è arrivato. Il mercato di gennaio è difficile, inserire giocatori nuovi non è mai facile. A volte si può essere più fortunati. Penso al Verona dell'anno scorso, che dopo aver inserito tanti giocatori nuovi e diversi sconosciuti ha fatto un girone di ritorno strepitoso, mi auguro che possiamo ripetere quel percorso. Non abbiamo preso tanti giocatori di grido diciamo, ma ragazzi con grande voglia di metterci in mostra, me lo hanno dimostrato in questi giorni. Dovrò conoscerli meglio per scoprire abilità e difetti, c'è del lavoro da fare. Lo chiamo più il mercato di febbraio che di gennaio ed il tempo è tiranno. Sulla Roma: è una squadra solida, con un allenatore di grandissima esperienza, cercheranno di vincere, ma anche noi abbiamo bisogno di punti ce la giocheremo alla grande e non ci tireremo indietro, come abbiamo sempre cercato di fare, anche attraverso gli errori che ci sono stati. Se non abbassiamo il livello degli errori che stiamo commettendo, poi si fa dura. Ce ne sono sempre meno, ma dobbiamo fare meglio da questo punto di vista per raccogliere quello che meriteremmo".
Come ha vissuto l'addio di Pohjanpalo? Ne avevate parlato e la squadra ne risentirà per il fatto che fosse un riferimento?
"A Udine non credo che si sia visto questo, ce la siamo giocata, sicuramente potevamo subire meno gol, ma come dicevo serve fare meno errori. Su Pohja credo che fosse arrivato al punto che volesse cambiare. Magari lui sarebbe voluto anche rimanere, ma quello che gli è stato presentato davanti era allettante e stimolante e ha deciso così. Io sono abituato a queste dinamiche, le capisco. Tenere giocatori che hanno altri desideri non va bene, è giusto accontentarlo, dobbiamo andare a fare la guerra con quelli che hanno il desiderio di mantenere questa categoria, non che Joel non lo volesse, anzi: lui è stato sempre un professionista esemplare, ma queste cose fanno parte del calcio. Tutti si aspettano sempre le bandiere. Il calcio di una volta le aveva, adesso il calcio è in evoluzione. I romantici vanno via via sparendo, ci sono le opportunità che vanno colte".
Sperava arrivassero Shomurodov e Yaremchuk, le piacevano, erano di suo gradimento?
"C'erano degli obiettivi da quello che ha detto il direttore e sarei uno sciocco a dire che non mi piacevano, ma siamo andati in un'altra direzione, il presente dice questo. Anche dietro c'erano degli obiettivi, non so i nomi, ma poi cambiano le dinamiche in campo, il mercato è particolare e ti porta a delle scelte anche difficili. Ai tifosi dico che adesso dobbiamo essere ancora più compatti. Tutti vorremmo avere più campioni, ma a volte i giovani con gran voglia ti possono dare quel qualcosa in più per la guerra che dobbiamo fare, dobbiamo risalire e rincorrere. Dobbiamo rendere ancora più forti i giocatori, comprendo tutto ciò che si percepisce all'esterno, ma il sostegno che riceviamo per noi è importantissimo. Il mio lavoro è portare i giocatori a rendere al meglio. Quali? Quelli che ho a disposizione".
Su Maric e Fila?
"Fila ha un po' di problemi con la lingua onestamente (ride, n.d.r.), ma l'importante è far parlare il pallone, il campo. Ha delle potenzialità, attacca la profondità, è dinamico ha voglia. Può darci una grossa mano. Anche Maric non ha sicuramente giocato tantissimo, ma ha un'ottima tecnica, è un giocatore differente dalle caratteristiche che avevamo prima. Entrambi sono diversi da Pohja, che era un animale da area di rigore, un rapace. Magari non aveva la capacità di altri di attaccare la profondità e gli spazi. Poi c'è Gytkjaer che è rimasto, ha segnato domenica ed è voglioso e motivato. Mi rendono orgoglioso questi ragazzi".
Sull'infermeria?
"Dovremmo recuperare Duncan e Sagrado quanto prima, ma sono ancora ai box. Per il resto ve ne ha parlato ieri il direttore. Oristanio? E' in crescita, sta ritrovando brillantezza, ci sta. Dovete immaginare che nell'arco di 38 partite è fisiologico che fisicamente e psicologicamente uno abbia dei momenti in cui deve recuperare, anche per le grandi aspettative che ci sono verso di lui. Ma io mi aspetto molto anche da Yeboah. Questi due sono i giocatori più creativi che abbiamo all'interno di questa squadra e ci devono dare quel qualcosa in più all'interno di una partita negli ultimi 20 metri. Stiamo lavorando per dargli anche il giusto supporto. Sverko è ai box, ma è quello che rientrerà prima di tutti, credo che la prossima settimana tornerà a disposizione, giocando di lunedì avremo la possibilità di recuperare qualche giocatore in più".
Domani è meglio l'usato sicuro davanti con Gytkjaer oppure ci può essere uno dei nuovi?
"C'è la possibilità di partire sia con i nuovi che con Gytkjaer, due-tre dubbi li ho. Abbiamo recuperato anche Schingtienne, abbiamo preso Marcandalli. A centrocampo Kike Perez è entrato meglio nelle conoscenze sia dei propri compagni che di quello che voglio. Ho soluzioni in più, anche in porta".
Su Radu: è uno dei dubbi?
"Sì, credo di togliermelo il prima possibile. Sia davanti, che in porta e dietro valuterò e mi toglierò presto i dubbi. Chi non gioca comunque deve sempre allenarsi al meglio, le opportunità poi arrivano e lì il risultato del lavoro fatto si vede in campo".
Zampano può giocare anche insieme a Zerbin, magari adattato a sinistra?
"Zerbin può giocare sia a destra che a sinistra, Zampano anche ma lo vedo più a destra per caratteristiche e per il fatto che è più bravo a usare il destro che il sinistro. Su Zampano ci sono stati anche molti rumors di mercato, ma ha lavorato alla grande, come tanti altri ragazzi. Anche lui deve capire che può essere importante anche a gara in corso, come si è visto anche con il Verona. Abbiamo bisogno di tutti, ma faccio fatica a definire un giocatore titolare. Dico sempre ai miei che abbiamo 16 punti, tutti devono sentirsi in discussione e i discorsi che faccio ribadisco sempre che non valgono solo per chi gioca solo dall'inizio".
Capitano e vice capitano chi saranno?
"Dovremo parlarne. Dopo l'addio di Pohjanpalo il capitano era Zampano, dopo abbiamo una leader in difesa come Idzes, che ha mostrato grande capacità di essere vicino ai compagni, parla più lingue, sa destreggiarsi in tutte le situazioni. E' una valutazione che stiamo facendo e la renderò definitiva al momento opportuno. E' una cosa che importa soprattutto ai giocatori che per noi allenatori. Noi alla Roma avevamo un capitano vero come Totti, che era un grande capitano in campo. E' per dire che ognuno ha delle caratteristiche differenti".
La Roma sarà diversa rispetto all'andata. Dove sta la diversità fra la quella squadra e quella di domani?
"E' una bella domanda, ha elasticità questa squadra. Ranieri è uno che si adatta anche alle caratteristiche della squadra avversaria. La Roma cambia spesso sistemi di gioco anche dentro alla stessa partita. E' una grandissima qualità di Ranieri, che ha grandissima esperienza, lo ha fatto spesso anche contro di me. Credo che la squadra ha trovato anche grande serenità ora. Ha lasciato due ragazzi a casa, ma non è una squadra della quale si può indovinare la formazione facilmente".
Si aspetta lo stesso sistema visto contro il Napoli o la migliore Roma?
"Non saprei dare una risposta, ha variato tanto. Sicuramente sono d'accordo sul fatto che oggi è inevitabile fare turnover. Hanno giocato in Coppa Italia dunque qualcuno magari riposerà, le incertezze ci sono come loro le avranno su di loro. Soulé? Un ragazzo splendido, il contesto fa sempre la differenza, giocare in una piccola o nella Roma fa la differenza".
Su Pohjanpalo: era il rigorista, ora chi sarà?
"Li stiamo provando. Se gioca Gytkjaer sicuramente lui, altrimenti vedrò come calciano gli altri, ne abbiamo come Nicolussi Caviglia".
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