Il Taranto soffre ma ferma la corazzata Trapani
TARANTO-TRAPANI 0-0
TARANTO (3-5-2) Del Favero 7; De Santis 6,5, Shiba 6, Papazov 6 (dal 31' s.t. Verde s.v.); Mastromonaco 6, Fiorani 6, Schirru 5 (dal 1' s.t. Speranza 5,5), Ardizzone 5,5 (dal 31' s.t. Iervolino s.v.), Guarracino 5 (dal 1' s.t. Contessa 5,5); Fabbro 5 dal 1' s.t. Giovinco 5,5), Zigoni 5. (Meli, Marong, Varela, Sacco, Garau, Vaughn, Locanto) All. Gautieri 5,5.
TRAPANI (4-3-1-2) Seculin 6; Ciotti 6,5, Celiento 6, Silvestri 6, Martina 5,5 (dal 15' s.t. Benedetti 6); Karic 6, Marino 6 (dal 34' s.t. Bifulco s.v.), Carriero 6 (dal 15' s.t. Mastrantonio 6); Kanoute 6 (dal 34' s.t. Fall s.v.); Lescano 5 (dal 21' s.t. Udoh), Zuppel 5,5. (Ujkaj, Gelli, Spini, Bifulco, Crimi, Fall, Carraro, Valietti) All. Aronica 6.
ARBITRO Djurdjevic di Trieste 5,5.
NOTE: Gara giocata a porte chiuse. Ammoniti Zigoni, Martina, Shiba, De Santis, Speranza, Celiento. Angoli 2-7.
Di buono c'è il punto incamerato. La difesa quasi ad oltranza del Taranto paga, ferma il Trapani (che fallisce un rigore) guadagna un pareggio che di questi tempi e considerato l'avversario non è da buttare via. La vittoria manca da nove gare (considerando anche la passata stagione) ma serviva un'iniezione di fiducia, anche con una prestazione sinceramente tecnicamente mediocre, ma fortificata da un'anima pugnace che va comunque sottolineata.
Gautieri ha varato la quarta formazione differente in altrettanti impegni di campionato ed è sempre una sfida, alla lettura delle formazioni iniziali, individuare lo schieramento per sistema di gioco, interpreti e posizioni in campo. Non c'è Contessa e nemmeno il suo sostituto Verde sulla corsia mancina di difesa. Il prescelto, piuttosto adattato, è Guarracino in un inedito ma flessibile 3-5-2 di partenza. Dei tre ex in distinta (il quarto Sabatino è squalificato), il Trapani ne sfodera solo uno in partenza: Bifulco e Valietti restano in panchina, mentre Kanoute è lo spauracchio da tenere d'occhio. Aronica, tecnico non più ad interim, schiera un centrocampista in più rispetto al blitz di Crotone. I moduli sono fluidi in entrambe le squadre. Il Taranto è 4-3-3 in fase di distensione, Guarracino si comporta un po' da esterno offensivo, un po' da laterale a tutta fascia, trasformando i rossoblù in un 3-5-2 in fase di non possesso. Aronica prova a sorprendere Gautieri con la mobilità di Kanoute che non fa l'esterno destro d'attacco, ma di fatto il trequartista dietro Zuppel e Lescano. E' proprio l'ex senegalese a turbare il sonno di Del Favero che respinge in angolo un suo velenoso diagonale all'8'. Il Trapani prende l'iniziativa, affonda specie a destra con il veloce Ciotti, poi Kanoute catalizza ogni manovra offensiva e al 15' Shiba si immola per respingere un rigore in movimento del 77. Il Taranto aspetta, deve calibrare la nuova soluzione tattica, spesso tende a schiacciarsi nei propri ultimi trenta metri. Il ricorso al lancio lungo è immediato sfruttando le capacità aeree di Zigoni o la profondità che può dare Fabbro. Guarracino prova ad alzarsi in fase di pressing, Papazov scivola sulla corsia mancina. I problemi sono in fase di possesso, Schirru non ha la personalità per prendere in mano il centrocampo girando spesso a vuoto, Ardizzone tocca pochissimi palloni. Al 25' arriva come una sentenza il calcio di rigore contro il Taranto (il terzo in quattro gare). Da un cross di Ciotti, la palla sbatte in modo del tutto involontario sul braccio di Shiba dopo un colpo di testa all'indietro di De Santis. Decisione francamente discutibile. Lescano calcia forte ma centrale, Del Favero si allunga sulla propria destra e con l'ausilio della traversa nega il vantaggio ospite. Giusto così. L'episodio del rigore sembra anestetizzare la sfida, imbruttitasi parecchio. Il Taranto, magari, ha qualcosa da guadagnarci dedito ad una fase di difesa attiva perpetua e propenso solo a spezzare le trame avversarie. I primi tempi dei tre atti precedenti erano stati confortanti; questo che si chiude, autorizza gli ottimisti in un cambio di rotta data la povertà tecnica palesata contro i siciliani. Si attende quindi la ripresa e Gautieri opera un triplo cambio non mutando il 3-5-2. Dentro Contessa a fare un vero "quinto" a sinistra, Speranza e Giovinco per gli anonimi Schirru e Fabbro. Sconfessato il minutaggio con due soli under in campo. Lo spartito non muta, c'è da capire quanto resisterà il fortino ionico e il pacchetto difensivo offre risposte esaurienti. I palloni che piovono nell'area tarantina vengono opportunamente respinti. Di proposta di gioco nemmeno a parlarne, c'è da mettere umiltà e sacrificio in campo per questa volta. Aronica ci prova con i cambi, inserisce Udoh per uno spento Lescano, il Trapani fallisce il vantaggio con Ciotti che al 21' su cross di Karic colpisce il palo esterno. La pressione granata aumenta, c'è da resistere. Nelle rare occasioni che il Taranto si riversa in avanti, bisogna fare attenzione a non scoprirsi. Del Favero con i piede si oppone al mancino di Udoh al 27'. Lo 0-0 scricchiola ma regge. C'è spazio per l'esordio di Iervolino, Verde va a fare il braccetto. Si spazza sui gradoni volentieri. Il Trapani azzarda il 4-2-4 con l'ingresso di Bifulco e Fall negli ultimi dieci minuti. Si soffre nei cinque minuti di recupero, De Santis funge da baluardo. Lo 0-0 è salvo, bisogna accontentarsi.
Prossima gara ancora in casa contro l'Altamura sabto 21 settembre. Le porte saranno aperte al pubblico. Curiosi sin da ora di capire quanta affluenza si registrerà.