
Il "nemico" Stellone, l'allenatore abruzzese
Roberto Stellone non sarà oggi in panchina in quello che poteva essere il suo stadio. Il tecnico della Vis Pesaro, ormai abruzzese d'adozione visto che da anni risiede a Montesilvano, sarà in tribuna perchè squalificato. La mano del sostituto giudice sportivo di Lega Pro, l'avvocato Cosimo Taiuti, infatti, è stata pesantissima dopo l'espulsione rimediata nell'infrasettimanale del Benelli contro il Gubbio: 4 giornate di squalifica. La stangata è dovuta a ripetute «frasi irriguardose e offensive», come si evince dal comunicato ufficiale, rivolte all'arbitro (Lovison di Padova), al quale si è avvicinato «in maniera minacciosa», e perchè durante l'intervallo è entrato comunque negli spogliatoi, impartendo istruzioni tecniche alla propria squadra nonostante il provvedimento disciplinare. In campo a guidare i rossiniani ci sarà il fidato vice Andrea Gennari, Stellone seguirà il match dagli spalti ma non vicino al presidente Daniele Sebastiani, al quale è legato da tempo da un solido rapporto di stima ed amicizia.
Al di là delle classiche smentite, 12 mesi fa esatti Stellone era stato effettivamente contattato per raccogliere l'eredità di Giovanni Bucaro, che si era dimesso dopo la debacle di Rimini (5-1). A Stellone, che all'epoca non aveva squadra ed era solito seguire gli allenamenti del Pescara di Zeman a Silvi, era stata chiesta la disponibilità a subentrare, dopo i rifiuti di Delio Rossi, Bepi Pillon, Andrea Camplone e Cristian Brocchi a siglare un contratto fino al 30 giugno, con unico appiglio per la permanenza l'opzione di rinnovo automatico in caso di promozione in B via playoff, e la scelta pescarese ricadde del debuttante Emmanuel Cascione. Il resto è storia. Due settimane dopo l'ex centravanti, tra le altre, di Napoli, Torino e Frosinone, ha accettato la corte della Vis, che era terzultima, con un vincolo fino al 2026 che la scorsa estate, dopo la salvezza ottenuta ai playout a danno della Recanatese in virtù del miglior piazzamento in classifica, è stato rinnovato fino al 2028.







