Pescara, ora è palese: manca un finalizzatore
Il Pescara sembra aver perso lo smalto e la determinazione che avevano caratterizzato le sue prestazioni migliori, lasciando emergere alcune lacune strutturali che potrebbero diventare un problema serio nel lungo periodo. La partita contro l'ultima in classifica ha messo in luce una mancanza di cattiveria agonistica e la presunzione di poter ottenere il massimo risultato con uno sforzo minimo, un atteggiamento che è costato caro.
Il possesso palla prolungato, ma sterile, ha sottolineato l’incapacità di trasformare il controllo del gioco in occasioni pericolose. Ciò che è mancato non è stato solo l’intensità, ma anche la lucidità nel reagire allo svantaggio. Il Pescara ha mostrato difficoltà nella gestione emotiva e strategica del match, un fattore preoccupante per una squadra che punta a traguardi ambiziosi.
Fino a questo momento, molte delle carenze tattiche e qualitative erano state nascoste da una straordinaria efficacia nelle situazioni da fermo e dal contributo decisivo dei subentranti. Tuttavia, quando questi meccanismi si inceppano, emerge chiaramente l'assenza di un leader tecnico, di quel giocatore capace di risolvere le partite con una giocata geniale nei momenti più complessi.
Per il Pescara, questa partita deve servire da campanello d’allarme: affidarsi esclusivamente alla coralità e alle palle inattive non basta. Se vuole mantenere alta la competitività, è necessario trovare una soluzione concreta per aggiungere imprevedibilità e incisività al reparto offensivo, magari puntando su un elemento di qualità superiore in grado di fare la differenza nei momenti decisivi.