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Sconvolgente a Perugia! Donna picchiata costretta in ospedale e 16enne aggredita in difesa dei propri animali in scene da far west!
ieri alle 15:01News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net
fonte Antonello Menconi

Sconvolgente a Perugia! Donna picchiata costretta in ospedale e 16enne aggredita in difesa dei propri animali in scene da far west!

Un fatto veramente obbrobrioso e sconvolgente è avvenuto domenica a Perugia, come ha denunciato alle autorità Francesca Paxia, presidente dell'associazione "Sulle orme di Enea, costretta alle cure del Pronto Soccorso, in ospedale. Un episodio incredibile avvenuto a Ponte Nese, nei pressi di San Giovanni del Pantano. "Nella nostra oasi, creata contanti sacrifici e tanto amore per poter regalare finalmente una vita serena a chi non l'ha avuta assegnata dal destino - racconta - ora è tornato più o meno il sereno. Io sono ancora dolorante, ma questo è l'aspetto meno rilevante ora. Quello che invece non sta rientrando per niente è lo stato di shock di mia figlia, che a sedici anni si è trovata a dover fronteggiare insieme a sua madre una situazione di pericolo e paura in casa propria, quando domenica 5 gennaio la muta dei cani dei 'cinghialari' della squadra dei Lupi del Nese, che occupano questo settore, è andata completamente fuori controllo è si è riversata in branco sugli animali ospitati dalla nostra associazione. Immaginate un centinaio di animali, tra cui molti recuperati poiché terminali, malati, disabili, cardiopatici, paurosi, una trentina di gatti liberi, conigli, pecore anziane, capre oltre a tutti gli animali selvatici, che di diritto qui tra le colline umbre hanno il loro habitat e convivono con noi da anni in maniera pacifica. Immaginate ora un'intera muta di cani da cinghiale, esasperati dalla reclusione in recinti per tutto l'anno, con l'adrenalina al massimo, affamati come tradizione dei cacciatori vuole, che si lanciano contro i nostri numerosi recinti, rincorrono gatti ovunque ed entrano in colluttazione con i cinghialetti nella macchia sottostante il nostro rifugio. Cani in panico, urla, latrati, le pecore impazzite che sbattevano contro le recinzioni, gatti che correvano terrorizzati e cercavano rifugio sugli alberi. Intanto nessuno dei cacciatori che si è palesato per oltre mezz'ora lasciandoci in balia della follia e del caos più totale Vedendo però in lontananza sulla cresta della collina le casacche arancioni della squadra di cacciatori, seppur restia a lasciare casa, non ho avuto altra scelta che salire in macchina e correre su da loro per avvisarli che i cani erano nella nostra proprietà privata, intorno al rifugio e che stavano seminando il terrore e aggredendo gli animali qua residenti. Sapevo cosa stavo rischiando e infatti.

Quello che è hanno riservato a me che non ho proferito insulto, né improperi né altro, ma ho solo chiesto di venire a recuperare i cani ormai lo sapete e ho una prognosi di sette giorni per trauma cranico dovuto ad ombrellate e pugni in testa... Mentre ero a prenderle io però due cacciatori si sono recati nei pressi di casa dove sapevano mia figlia sola ed in difficoltà. Per riprendere i cani, per rendersi utili nel limitare i danni? No, per cogliere l'occasione per rivolgerle frasi oscene che non si possono nemmeno scrivere. Più mia figlia piangendo li implorava di andarsene più le oscenità con palesi riferimenti sessuali continuavano. Nel frattempo uno dei nostri cani epilettici ha avuto un fortissimo attacco e i loro cani hanno quasi preso un gatto sotto agli occhi di mia figlia, che non sapeva più come dividersi e mi chiamava dicendomi di ritornare subito. Io a poche centinaia di metri più su ho dovuto a mia volta implorare di farmi passare con le mia macchina a cui era stato intenzionalmente chiuso il passaggio dalle camionette dei cacciatori e che hanno solo riso compiaciuti quando ho detto che dovevo tornare a casa con urgenza perché mia figlia era in lacrime e hanno appositamente perso tempo per rallentare il mio rientro a casa. Hanno continuato a sogghignare anche quando sono arrivati i carabinieri che potranno riferire questo e le condizioni fisiche ed emotive mie e di mia figlia, che era infangata fino alle ginocchia, con una felpa leggera ed in ciabatte perché da casa si è dovuta precipitare in soccorso ai suoi amici animali in pericolo. Come possiamo definire personaggi simili? Le loro mogli e figlie hanno una vaga idea di che comportamento tengono quando i loro "uomini" per giornate intere vanno a deturpare la natura, a sconvolgere equilibri, ad uccidere innocenti disarmati, a violare la pace delle persone normali e civili? Molestare una ragazzina già scossa ed in difficoltà in casa sua? A rivolgere oscenità che provocano il vomito a me che ho 45 anni rivolte ad una minorenne, sghignazzi di fronte ad una ragazza che ha subito un trauma fortissimo per colpa loro? A me potete anche picchiarmi, prendermi a pugni e dirmi quello che vi pare, ma a mia figlia no, mi spiace. Farò ora tutto ciò che è in mio legittimo potere per avere giustizia. Intanto è bene che la vicenda venga resa nota per fare riflettere tutta la popolazione, perché qui non si tratta di essere cacciatori o animalisti, qui si tratta di civiltà, che è roba che riguarda ciascuno di noi".